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Halophila stipulacea, la specie “aliena” che insidia il Salento: “Va monitorata”

Una pianta marina arrivata dal canale di Suez ha creato vere e proprie praterie, scoperte di recente nelle acque fra Otranto, Gallipoli, Nardò. Gli studiosi temono per l'habitat autoctono

LECCE – Gli alieni sono fra noi, anche se non vengono da un altro pianeta al di fuori del sistema solare. Abitano sulla Terra, ma sono originari di altri siti. Anzi, mari. Si sono insediati silenziosamente lungo le coste e nel Salento sono stati scoperti solo di recente. Ma di cosa si sta parlando, esattamente?

Di una pianta marina. Proprio così. Sotto la lente è finita la Halophila stipulacea. Se ne parla in uno studio pubblicato sulla rivista accademica Mediterranean Marine Science in cui gli studiosi manifestano una certa preoccupazione, legata ai potenziali effetti sulla fauna marina autoctona, dopo che di questa pianta ne sono state scoperte intere praterie. Entrata nel Mediterraneo dal canale di Suez, pochi anni dopo la sua apertura, la specie aliena ha creato un nuovo habitat che è ora necessario monitorare.

L’invito arriva dagli stessi ricercatori che hanno realizzato lo studio, intitolato “The hidden invasion of the alien seagrass Halophila stipulacea (Forsskål) Ascherson along Southeastern Italy”. Si tratta di Luigi Musco e Andrea Toso del Dipartimento di Scienze e tecnologie biologiche e ambientali dell’Università del Salento e del National Biodiversity Future Center.

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“L’inquinamento biologico causato dall’invasione di specie aliene nei nostri mari è considerata una delle principali minacce alla biodiversità delle nostre coste”, spiega il Luigi Musco, docente di Zoologia presso UniSalento. “Le specie in grado di modificare gli ecosistemi marini creando veri e propri habitat alieni sono tra quelle che destano le maggiori preoccupazioni. Halophila stipulacea è una pianta marina, lontana parente della nostra Posidonia oceanica, entrata appunto dal canale di Suez, che, nei decenni, si è diffusa lentamente nel Mediterraneo sud-orientale, dove le condizioni ambientali risultavano favorevoli per questa pianta tropicale”.

“Recenti studi avevano indicato che, a seguito del riscaldamento globale – prosegue Musco –, la pianta avrebbe avuto il potenziale di invadere l’intero Mediterraneo nei prossimi decenni. Ma negli ultimissimi anni si sta assistendo a un suo repentino avanzamento verso nordovest, e la pianta ha già raggiunto la Sardegna e la Francia. In Puglia – osserva l’esperto – la presenza di Halophila stipulacea è passata praticamente inosservata fino all’anno scorso, quando abbiamo scoperto vere e proprie praterie, estese e dense in località turistiche come Otranto, Gallipoli, Nardò. Halophila stipulacea in queste aree ha creato un nuovo habitat. Pur senza lanciare allarmismo – conclude –, è necessario valutare gli effetti che questo invasore può avere sugli habitat nativi e sulla fauna marina delle nostre coste”.

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