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Sabato, 20 Aprile 2024
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Non solo Coronavirus, controlli sui rifiuti: sanzionati cinque “sporcaccioni”

I carabinieri del Nucleo tutela biodiversità di San Cataldo, nei giorni scorsi, hanno setacciato il litorale leccese e quello di Vernole: sono scattate multe per tremila euro

ASAN CATALDO (Lecce) – Oltre ai controlli per verificare il rispetto delle restrizioni dovute al Coronavirus, non cessano anche gli accertamenti sugli incivili che inquinano l’ambiente. Al setaccio soprattutto campagne e litoranee, da sempre posto prediletto degli "sporcaccioni".

Sono già cinque i cittadini sanzionati negli ultimi giorni, per un totale di tremila euro di multe elevate. I carabinieri forestali del Nucleo tutela biodiversità di San Cataldo, infatti, hanno intensificato le verifiche contro gli abbandoni di rifiuti lungo il litorale adriatico leccese e quello che ricade nel territorio di Vernole. I militari, guidati dal comandante Leonardo Antonaci, hanno ispezionato tutti i siti teatro di abbandono di rifiuti, di solito aree di notevole pregio naturalistico, come quella de "Le  Cesine".

L’azione è finalizzata proprio ad individuare e sanzionare ogni atto e comportamento contrari alla difesa del suolo, del paesaggio e dell’ambiente e a vigilare sul rispetto della corretta gestione, raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani rintracciandone i trasgressori. In diversi casi i militari forniscono anche il necessario ausilio ai cittadini che necessitano di qualsiasi informazione in merito alla corretta gestione e smaltimento dei rifiuti urbani.

I crescenti episodi di abbandono illecito hanno delle ricadute negative dal punto di vista economico anche per le casse dei Comuni, che devono provvedere a smaltire correttamente i rifiuti, in caso di mancata identificazione dei responsabili.

I trasgressori sono soggetti a sanzioni amministrative che vanno da un minimo di 300 euro a un massimo di tremila per l’abbandono di rifiuti non pericolosi. Le multe invece aumentano fino al doppio per scarti pericolosi, oltre al fatto che è prevista una denuncia penale. Ulteriori indagini proseguiranno anche nei prossimi mesi.

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