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In attesa di una risposta. Coordinamento 9 dicembre bussa a Palazzo Carafa

L'intenzione è quella di spostare il presidio dalla rotatoria sulla strada per Brindisi fin dentro la città, vicino al cinema Massimo. Ma la richiesta, avanzata il 7 gennaio, è al vaglio dell'ufficio Urbanistica. E i militanti sollecitano un riscontro urgente

LECCE – I militanti del Coordinamento 9 dicembre si sono presentati questa mattina davanti all’ingresso di Palazzo Carafa armati di striscioni e bandiere. A motivo del presidio non le grandi questioni sociali che hanno riempito la pagine tra novembre e dicembre, ma una banale vicenda di tipo burocratico.

Il 7 gennaio, infatti, due referenti del gruppo hanno protocollato la richiesta di portare il “picchetto” che a lungo ha insistito sulla rotatoria all’ingresso di Lecce, all’altezza di piazzale Carmelo Bene, fin dentro la città e precisamente vicino al multisala Massimo. Ad oggi non hanno ricevuto risposta, si lamentano, se non la notizia che se ne sta occupando l’ufficio Urbanistica, preposto a quel tipo di autorizzazioni. Niente di strano, in fondo, per chi fa i conti tutti i giorni con le procedure amministrative, ma per chi manifesta la propria indignazione rispetto agli abusi, veri o presunti, del potere è con tutta evidenza troppo.

Il coordinamento, dopo alcune manifestazioni “muscolari” prima di Natale, ha approfittato delle festività per affrontare alcuni nodi organizzativi e programmatici che lo spontaneismo degli esordi aveva messo in secondo piano. Adesso si punta ad una presenza costante e ad oltranza, per rappresentare una sorta di spina del fianco del sistema partitico – nessuno escluso –. La vicinanza delle elezioni europee e la possibilità di altre consultazioni a breve termine rappresenta un’ulteriore occasione per intensificare l’attività di propaganda nelle città italiane. 

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