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A Casalabate arriva la Tares di Lecce. L'Udc denuncia: "Errore madornale"

Il segretario cittadino dell'Udc, Carmelo Isola calca la mano: "Dopo la vicenda estimi - aggiunge l'esponente dell'Udc, girando il dito nella piaga -, un altro esempio di cattiva organizzazione dell'amministrazione comunale". La marina è passata a Squinzano e Trepuzzi, ma più di qualcuno ha pagato

LECCE – Hanno fatto tanto, i residenti di Casalabate, per divorziare da Lecce. Eppure Lecce, a Casalabate resta in qualche modo affezionata. Specie se si tratta di battere cassa. Facile ironia a parte, chi non fa sarcasmo è il segretario cittadino dell’Udc, Carmelo Isola. Che denuncia: “A giugno il settore tributi del Comune di Lecce ha emesso e notificato avvisi di pagamento per acconto Tares anche ai proprietari di fabbricati nella marina di Casalabate. Peccato non faccia più parte del territorio di Lecce da oltre un anno”. Insomma, un balzo, anzi un balzello di troppo (qui una copia: avviso tares).

Il tributo – ricorda Isola - è invece dovuto ai Comuni di Trepuzzi e Squinzano. Un errore certamente grossolano e del quale alcuni cittadini si sono accorti prima di versare i soldi”. Alcuni, non tutti. Secondo Isola, molti altri avrebbero pagato. Un errore da una parte, una svista dall’altra, è il caso di dire.  

“Il Comune di Lecce era in possesso di elenchi con fogli e particelle catastali oggetto delle modifiche del territoriali inviati insieme al decreto del presidente della Giunta regionale numero 388 del 15 maggio 2012”, rimarca ancora Isola. E, dunque, a suo avviso, “l’amministrazione comunale era a conoscenza del provvedimento” e quindi avrebbe dovuto “prevedere in anticipo lo stralcio dei fabbricati ricadenti a Casalabate”. Si è invece proceduto ad inviare gli avvisi – continua -, con un costo per le già magre casse comunali, costringendo i cittadini a versare somme non dovute o a perdere tempo e recarsi presso gli uffici comunali e chiedere il discarico amministrativo”.

“Dopo la vicenda estimi – aggiunge l’esponente dell’Udc, girando il dito nella piaga -, un altro esempio di cattiva organizzazione dell’amministrazione comunale”. Parafrasando il buon Antonio Lubrano, la domanda sorge spontanea. Anzi, le domande, perché sono quattro quelle che Isola rivolge a Palazzo Carafa. La numero uno: “Si è provveduto a inviare avviso di errore ai contribuenti?”. La numero due: “Sono stati effettuati tutti i discarichi amministrativi a coloro che avevano pagato?” La numero tre: “I costi di questo errore a quanto ammontano?” Dulcis in fundo, la numero quattro: “Le responsabilità di chi sono e perché la vicenda non è stata resa pubblica in tempo?” 

“Siamo al fianco del Sindaco Paolo Perrone nella ricerca di ridurre le spese ed  i costi del Comune di Lecce previsti nel suo piano per la città. Rutti pronti a fare sacrifici, ma non riteniamo giusto che gli errori della sua macchina organizzativa debbano ricadere sui già tanto tartassati cittadini leccesi”, conclude il segretario dell’Udc.  

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