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Abbandono di rifiuti, il bilancio di due mesi di controlli nel quartiere Leuca

Disposti accertamenti per 126mila euro. Battute a tappeto le strade dove i depositi di sacchetti nei cestini pubblici da passeggio sono più frequenti. La prossima zona interessata dalle verifiche sarà San Pio

LECCE – Dopo due mesi di controlli all’interno del quadrilatero formato da via XX settembre, viale Marche, via Otranto, viale Alfieri sono state recuperate, ai fini della tassa sui rifiuti, utenze per un importo totale di 142.266 euro di cui 126mila da 207 accertamenti per omessa o infedele dichiarazione. Sono state invece elevate sanzioni per 1.700 euro.

L’amministrazione comunale, con l’impiego di un nucleo intersettoriale composto da unità degli uffici Ambiente, Tributi e Polizia locale, ha battuto al setaccio una zona molto popolosa del quartiere Leuca nell’ambito di una strategia di contrasto all’abbandono indiscriminato di rifiuti presso i cestini da passeggio: alcuni cittadini, infatti, ne fanno contenitore di conferimento di sacchetti, cosa già di per sé vietata, peraltro pieni di materiale di ogni genere.

Si tratta di un fenomeno non nuovo, ha spiegato l’assessora all’Ambiente, Angela Valli, ma che nell’ultimo anno si è intensificato, vuoi per l’effetto di deterrenza determinato dalla consapevolezza che l’abbandono nelle strade periferiche o nelle campagne del circondario può essere documentato dalle foto-trappole, vuoi per l’oggettiva difficoltà di spostamento che esiste in ragione delle norme di prevenzione del contagio, tanto più nelle ore serali e notturne.

Gli accertamenti sono arrivati a valle di una paziente attività, che in via sperimentale è stata avviata nel quartiere Leuca - che aveva molteplici obiettivi: ridurre il numero degli abbandoni, individuare gli evasori, informare la cittadinanza (anche attraverso mediatori culturali per i residenti di altre nazionalità) sulle corrette modalità di conferimento e sulla possibilità di regolarizzare la posizione tributaria ricevendo al contempo i contenitori per la raccolta differenziata: in questo modo sono state perfezionate 70 autodenunce. Per arrivare a raccogliere i frutti si è dovuto procedere prima alla mappatura, strada per strada, dell’area interessata, quindi alla ricerca di elementi di tracciabilità frugando nei sacchetti e infine al sopralluogo presso le abitazioni che non risultavano censite nella banca dati della Tari.

“Sin da subito – ha spiegato Angela Valli - abbiamo avuto la percezione che quello che stavamo facendo andava nella direzione giusta. Già il giorno successivo i controlli la situazione nella strada interessata si presentava decisamente migliorata. Il dato più incoraggiante è stata la reazione dei cittadini. Ringrazio il dirigente Francesco Magnolo, il direttore di esecuzione del contratto, Renato Brunetti, e i funzionari del settore Ambiente che si dedicano con abnegazione al corretto funzionamento dei servizi ambientali in città, svolgendo un lavoro prezioso e insostituibile”.

Con la collaborazione di alcuni residenti, infatti, è stato possibile anche bonificare le banche dati in possesso dell’amministrazione dai cambi di residenza non comunicati (ben 201), ma anche rispetto ai deceduti che ancora risultavano iscritti negli elenchi. “Il risultato della sperimentazione ha confermato la percentuale di circa il 25 per cento delle utenze che non risultano essere in regola con la Tari  – ha precisato l’assessore ai Tributi, Christian Gnoni -. Si tratta di una questione di equità e giustizia nei confronti di coloro che, seppur nelle difficoltà, pagano correttamente i tributi. Tra l’altro il recupero dell’evasione ci consente di alimentare la misura della Tari sociale che questa amministrazione ha voluto introdurre oramai da due anni”.

Dal 15 marzo, ha aggiunto l’assessora Valli, il nucleo intersettoriale si sposterà al quartiere San Pio e l’operazione si preannuncia di una durata più lunga. Si tratta, infatti, di una delle aree della città più densamente popolate, ma non solo: “La lotta all’abbandono non può prescindere da uno studio contestuale e anche di tipo sociologico dell’area interessata. Le variabili che influiscono sul fenomeno sono numerose e, spesso, mutevoli anche all’interno della stessa area”. Presumibilmente dopo il periodo estivo si dovrebbe passare al centro storico e al rione Santa Rosa.

“La lotta all'abbandono dei rifiuti e all'evasione della Tari nella nostra città può contare sul supporto e l'operosità della polizia locale, che è presente nel nucleo intersettoriale non solo per sanzionare ma soprattutto per stabilire un corretto rapporto con il cittadino, all'insegna delle condivisione delle regole comuni – ha commentato l'assessore alla polizia locale, Sergio Signore –. Sono sicuro che insieme, con buona volontà e determinazione, potremo cancellare le tante macchie al decoro e alla civile convivenza provocate da quanti agiscono al di fuori delle regole a danno dei tanti cittadini in regola”.

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