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Sabato, 20 Aprile 2024
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Abolizione delle province: uscita dalla porta e rientrata dalla finestra

L'articolo fa riferimento alla Riforma per l'abolizione e il riordino delle province e della inidoneità del mezzo scelto per attuarla (il Decreto Legge). Il tutto è spiegato tramite esempi e metafore. Spero possa essere pubblicato in tempi brevi vista la grande attualità dell'argomento.

"L'abolizione, il riordino e la riduzione delle Provincie Italiane non sono materie da disciplinare con decreto legge" aveva detto la Corte Costituzionale il giorno 3 luglio 2013 pronunciandosi sulla questione di legittimità costituzionale della riforma delle Province contenuta nel Decreto Salva Italia del Governo Monti.

"Via libera al nuovo Decreto Legge per l'abolizione delle provincie" ha risposto il Consiglio dei Ministri il 5 luglio 2013 (due giorni dopo) approvando il nuovo Decreto Legge che appunto attua nuovamente la riforma costituzionale.

All' età di 12 anni ero solito uscire di casa dopo pranzo con gli amici per fare lunghe passeggiate in bicicletta. In estate giù in Salento il sole è cocente e molto caldo e i miei genitori in accordo con quelli dei miei amici decisero di vietarci di uscire di casa prima delle 16.30, orario in cui il sole era meno alto. Noncurante del divieto io, impavido, uscii di casa alle ore 15.00. Mio padre mi scoprì e per una settimana mi vietò di toccare la bicicletta. Una settimana dopo ancor più impavido presi la bici e uscii di casa alle 15.10, pensando che mio padre non avrebbe potuto punirmi una seconda volta. E invece rimasi senza bicicletta per altri 15 giorni. Allora capii che se avessi continuato a uscire di casa prima delle 16.30 la mia bicicletta avrebbe passato più giorni a prendere la polvere in garage che con me in strada.

Il precedente Governo aveva deciso di usare il mezzo del Decreto Legge per riformare il sistema delle Province sancito dalla Costituzione Italiana. I giudici della Corte Costituzionale gliel'avevano vietato, sottolineando che non è così che si cambiano le norme della Costituzione.

E il nuovo Governo cosa fa? Con lo stesso atteggiamento che avevo io all'età di 12 anni nei confronti di mio padre, decide ritentare di riformare di nuovo il sistema delle Province con un Decreto Legge. Ora mi chiedo io, così come mio padre mi impediva di fare una cosa perché mi era stata espressamente vietata poco tempo prima, allo stesso modo perché il Consiglio dei Ministri pensa che la Corte Costituzionale non dovrebbe nuovamente impedire al Governo di attuare una riforma costituzionale con strumenti che erano stati già espressamente ritenuti non idonei?

Io sono d'accordo con l'abolizione o almeno la riduzione del numero delle province, sia chiaro. Sono perfettamente d'accordo con qualsiasi provvedimento che in Italia possa ridurre sprechi e inutili burocrazie. Ma proprio perché desidero che riforme del genere siano scritte e soprattutto attuate, mi aspetto che le stesse siano portate avanti con i mezzi più idonei. Così da essere efficaci e non correre il rischio di essere smantellate da un organismo di controllo come la Corte Costituzionale. Non si può far trasportare un pachiderma con una carriola.

Il Decreto Legge è uno strumento previsto dalla Costituzione per far fronte a situazioni straordinarie di necessità e urgenza. I decreti legge vengono ampiamente usati ad esempio in caso di calamità naturali.

Le procedure di riforma costituzionale sono invece procedure (giustamente) lente, soggette a doppia approvazione da parte delle Camere,soggette a lunga ponderazione da parte del legislatore.

Pretendere di modificare la Costituzione con un Decreto Legge che è un provvedimento rapido, snello, veloce da adottare ma anche meno "ponderato" non è assolutamente ammissibile. Io non critico il merito della riforma, critico solo il modo di agire del Governo, che con l'intento di guadagnare tempo si ritroverà con un altro Decreto Legge privo di senso e soprattutto di forza legislativa.

Sarebbe un po' come se una massaia per guadagnare tempo non rispettasse i tempi di lievitazione del pane che ha appena fatto. Si ritroverebbe con delle pagnotte immangiabili e dovrebbe ricominciare tutto il procedimento dall'inizio.

Spero almeno che, come a me furono sufficienti due punizioni per capire che non dovevo uscire di casa prima delle 16.30, anche al Governo bastino due giudizi di illegittimità costituzionale della Corte per capire che questa Riforma va attuata con mezzi più idonei.

Vito Pati

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