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Politica Gallipoli

Accordo Schirosi-De Marini. E il Pdl "crocifigge" l'Udc

L'apparentamento di Gallipoli scatena le ire della Poli, di Fitto e di Barba: "Schizofrenia politica e boomerang elettorale l'accordo con il Pd". Venneri corre da solo

Il cerchio si è chiuso. La partita di ritorno con il turno di ballottaggio per l'elezione del nuovo sindaco di Gallipoli, scatena le ire del Popolo delle Libertà contro il "tradimento innaturale" del partito della Vela. Il candidato dell'Udc, Giovanni De Marini sottoscrive l'apparentamento con la coalizione del centrosinistra di Gino Schirosi. E in casa del Pdl locale e regionale si scatena il finimondo. Il tutto mentre la riflessione politica e il confronto dell'ultima settimana pongono in posizione di neutralità "attiva" la lista della Grande Gallipoli, di Giuseppe Coppola che già scaricata da Barba, declina anche il cortese invito di Gino Schirosi e compagni, e decide di non sottoscrivere accordi formali di apparentamento. Nella consapevolezza che quel 12,17 per centro dei consensi può comunque essere determinante per la vittoria finale di uno dei due contendenti. "Ci gratifica la richiesta del candidato sindaco Gino Schirosi" scrive Coppola in una nota, "che pur riconoscendo l'appartenenza al centrodestra dei nostri candidati, non ha esitato a proporci formalmente un apparentamento con la nostra lista e il programma da noi proposto. Con coerenza, qualora c'è ne fosse ancora necessità, abbiamo dimostrato di anteporre alle poltrone per i nostri candidati, la proposta politica chiara e trasparente ad esclusivo interesse della città. Riteniamo così di dover rispettare i nostri elettori i quali ci hanno sostenuto con convinzione, sulla base di un programma ed un'idea di sviluppo della nostra città. Quindi sono certo, sapranno altrettanto valutare, in occasione del ballottaggio, quale sia la scelta migliore per Gallipoli".

Anche la lista civica "Noi ci siamo" di Tommaso Scigliuzzo preferisce navigare a briglie sciolte, anche se l'indicazione è quella di annullare il proprio voto di riferimento in sede di ballottaggio. La sensazione è che il consenso di protesta espresso al primo turno nei confronti di Scigliuzzo e della sua lista si scinderà, a seconda delle inclinazioni e simpatie politiche tradizionali messe da parte nella prima tornata proprio per dare voce ad un voto dio dissenso. Sia Venneri che Schirosi potrebbero quindi attingere consensi importanti dal bacino dei voti della civica "Noi ci siamo". E l'accordo De Marini-Schirosi? Un apparentamento che potrà sicuramente giovare per incrementare il consenso per il professor Schirosi e che nel contempo fa passare la linea politica interna, tutt'altro che "sterilizzata", prefigurata dal capogruppo provinciale del Pd, Flavio Fasano: "Per vincere al ballottaggio, l'apparentamento è necessario e determinante". L'asse della Sinistra Arcobaleno si adegua perchè l'obiettivo primario è sostenere la vittoria di Schirosi e della coalizione unitaria, ma avrebbe preferito un apparentamento più funzionale con la Grande Gallipoli e la Lista Pescatori che avrebbe garantito più visibilità anche alla civica Gallipoli svegliati. Ma tant'é.

Asse Pd-Udc e accordo tutto gallipolino De Marini-Schirosi (che in caso di vittoria potrebbe proiettare il coordinatore cittadino dell'Udc al ruolo di vicesindaco), che ha di fatto scatenato le ire dei vertici del Popolo delle Libertà che in rapida successione sono intervenuti per "demonizzare" il comportamento del partito di Caroppo e Ruggeri. Da Adriana Poli Bortone è partito un attacco frontale: "Il tasso di affidamento dell'Udc potremmo dirlo uguale a zero. Ancor più ci convinciamo che avevamo ragione quando invitammo gli elettori alla chiarezza e sottolineammo l'ambiguità del Partito di Casini pronto ancora alla politica dei due forni, persino sullo stesso territorio. L'Udc infatti in Puglia nello stesso giorno ha l'abilità di apparentarsi con il Pdl a Foggia e a Gioia del Colle e con D'Alema a Gallipoli. Nel mentre il segretario regionale Caroppo afferma categoricamente che mai si sarebbe apparentato con il Pd. Una vera babele insomma dalla quale possono uscire i cittadini di Gallipoli abbandonando le indicazioni schizofreniche della dirigenza Udc e privilegiando semplicemente il buon senso delle scelte e la coerenza del riconoscersi nei comuni valori di riferimento. E' la risposta migliore che gli elettori dell'Udc possono dare alla città di Gallipoli sostenendo Venneri. Tuttavia" conclude Adriana Poli Bortone, "se questo è il comportamento dell'Udc bisognerà a questo punto tenerne conto nel Salento e rivedere posizioni che erroneamente si ritengono per acquisite negli enti locali."

Contestualmente anche Raffaele Fitto non ha nascosto la sua marezza: "Nei giorni scorsi il commissario regionale Caroppo giurava ‘Mai con il Pd'. In effetti in alcune importanti realtà come la provincia di Foggia e il Comune di Gioia del Colle, è ripreso il naturale cammino comune tra Pdl e Udc, dopo che per anni avevamo condotto insieme l'opposizione condividendo valori e progetti alternativi alla sinistra. Ma proprio con quella sinistra e con il candidato del Pd nello stesso giorno e nella stessa regione, l'Udc si apparenta assurdamente Gallipoli. A Foggia come a Gioia i cittadini premieranno il naturale ritorno all'unità del centrodestra, ma siamo certi che a Gallipoli gli elettori dell'Udc per primi non riusciranno a votare e far votare il candidato del PD proprio come a Roma si sono ribellati alla libertà di scelta dichiarando che sosterranno Alemanno. Sacrosanta la libertà di scelta e di coscienza, ma questa ci sembra schizofrenia politica".

E non poteva mancare il commento del deputato gallipolino Vincenzo Barba: "Un boomerang. Un autentico boomerang. Si ritorcerà contro i loro fautori l'accordo scellerato tra l'Udc di Giovanni De Marini e i compagni e gli ex compagni di Gino Schirosi. I gallipolini bocceranno questo scambio di poltrone, questo esempio indelebile di inciucio, questo evidente do ut des sulla pelle del bene comune della città bella. E' incredibile: per la paura di perdere, la sinistra gallipolina si è abbassate le braghe dinanzi al vetusto De Marini, al giurassico De Marini, a colui che adesso, insieme a Schirosi, sarà l'immagine perfetta "del nuovo che avanza", della novità e della gioventù a Gallipoli… Adesso il quadro è completo: in quell'apparentamento ci saranno coloro che non sanno governare e coloro che non vogliono governare perché fanno della pubblica ingovernabilità la loro personale ricchezza. Con De Marini non si può onorabilmente governare Gallipoli. Dall'altro lato finalmente una buona notizia. Non schierandosi, Coppola ha cominciato a dare evidenti segni di coerenza. Di vera coerenza. E di questi tempi certe azioni hanno il sapore di primizie politiche consolidate, migliorate e qualificate"

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