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Politica Corigliano d'Otranto

Ada Fiore replica a Blasi: "Sua parte politica sorda alle nostre istanze"

Sul caso della discarica su falda acquifera, il sindaco di Corigliano risponde al segretario regionale del Pd, rammentando le responsabilità del suo partito e quelle del governo pugliese nell'ostacolare le ragioni del comune

CORIGLIANO D'OTRANTO - "Sono d’accordo con Blasi. La discarica può essere fermata solo da una decisa azione politica". È laconico ed ironico il primo commento di Ada Fiore, sindaco di Corigliano d'Otranto, che risponde al segretario regionale del Pd, che, ieri, era intervenuto sul caso della discarica su falda acquifera, rivendicando il proprio impegno nella battaglia per la salute dei cittadini.

"Il segretario dimentica però - sostiene la prima cittadina -, che a prendere quella forte decisione è soprattutto  la sua parte politica, sorda ad ogni istanza e anche proposta che il Comune di Corigliano ha avanzato sin dal lontano 2006, quando supportato solo da comitati cittadini, intraprendeva una lunga battaglia contro la Regione Puglia. Se infatti qualche risultato è stato ottenuto in termini di ridimensionamento del progetto e di modifica della dicitura della discarica da servizio - soccorso a solo servizio, lo si deve solo alla determinazione e caparbietà della giunta di Corigliano d’Otranto".

"A me fa piacere sentire - precisa Fiore - che lui insieme ad altri, solo dal 2009 si siano accorti del problema. Ma mi chiedo. È possibile che da allora ad oggi si continua a scaricare responsabilità senza fermarsi a compiere un’auto-analisi di se stessi? Sarebbe stato sufficiente, infatti, cha da allora ad oggi, la Regione in ben 7 anni di governo, si fosse attivata per approfondire le ipotesi alternative che la giunta di Corigliano sostenuta dalle associazioni, sin da subito ha avanzato: potenziare i biotunnel di Poggiardo per trasformare il biostabilizzato in compost; e realizzare un impianto di compostaggio, ancora oggi, assolutamente mancante nella nostra Provincia".

"L’errore che continua a compiere la politica - conclude -, nonostante il responso delle urne, è  attaccare movimenti e singoli cittadini, che se pur in ritardo vogliono partecipare ad una battaglia collettiva. Tutto questo non fa che continuare ad alimentare quell’antipolitica di cui questo paese non ha assolutamente bisogno".  

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