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La voce dei dottorandi: “Ripudiamo il clima di appartenenza a fazioni”

Il rappresentante dei dottorandi nel Senato accademico dell’Università del Salento esprime alcune valutazioni sulla delicata fase che l’ateneo sta attraversando: “Necessaria una reggenza al vertice dell'amministrazione"

 

LECCE – Antonio Bonatesta, rappresentante dei dottorandi dell’Università del Salento all’interno del Senato accademico commenta, dopo la seduta di questa mattina, la delicata fase che sta vivendo la massima istituzione culturale e scientifica del territorio.

“Prima ancora di ogni valutazione in merito, in qualità di rappresentante dei dottorandi, ho espresso soddisfazione per il fatto che il Senato accademico abbia corrisposto con senso di responsabilità dinanzi alla richiesta di convocazione urgente da parte di alcuni suoi membri. Ho inteso manifestare, in sintonia con il resto delle rappresentanze studentesche, il profondo senso di disagio provocato dalla dinamica conflittuale in atto nella nostra università e dalle modalità stesse con cui essa si sviluppa, a detrimento dell'immagine dell'ateneo e della credibilità stessa delle sue istituzioni, in primo luogo quella più democratica: il Senato accademico”.

“Un disagio ingenerato dalla difficoltà di attendere alla soluzione dei problemi concreti della comunità accademica, dal momento che, in questo delicato tornante della vita del nostro ateneo, qualsiasi valutazione o posizione si assuma nell'esercizio delle funzioni di rappresentanza non è più considerata nel merito ma esclusivamente in termini di appartenenza a fazioni. Ripudiamo questo clima, da cui è urgente uscire, per riannodare i fili interrotti del confronto e della legittimazione reciproca tra le parti e tornare, così, a svolgere la funzione cui tutti gli organi accademici sono chiamati: costruire il futuro della nostra università”.

“In questo senso, abbiamo preso atto delle comunicazioni del rettore in merito alle dimissioni dell'ex direttore Miccolis, sulle cui vicende Adi Lecce ha già avuto modo di esprimere il proprio disappunto in un documento esposto, il 26 ottobre scorso, durante una riunione del Consiglio degli Studenti. Ciò che è più importante, ora come ora, è il ristabilimento delle condizioni minime di funzionamento della struttura tecnico-amministrativa, per poter affrontare i problemi concreti dei dottorandi e degli assegnisti di ricerca. In primo luogo, l'impatto che il taglio ministeriale di cinque milioni di euro sul Fondo di finanziamento ordinario avrà sul bilancio del prossimo anno, impatto che non è possibile scaricare sui settori strategici per il futuro della ricerca (con tagli sulle risorse di assegnisti e dottorandi di ricerca) senza correre il rischio di inceppare il meccanismo di ricambio del corpo docente, fondamentale per la sostenibilità stessa del nostro ateneo”.

“Inoltre, fino a che, fra qualche settimana, Senato e Cda non saranno chiamati ad avviare le procedure per il nuovo direttore generale, è necessario che ci sia una reggenza al vertice della struttura amministrativa che possa attendere alle comunicazioni tra Regione Puglia e università per ciò che concerne l'avviso regionale numero 4 del 25 ottobre 2012 sulle borse integrative per i dottorandi senza borsa ministeriale, al fine di evitare per il XXVIII ciclo di dottorato (anno accademico 2012-2013), gli inconvenienti incorsi con il XXVII ciclo (anno accademico 2011-2012)”.

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