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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Rendite catastali, scontro rovente sulla risposta dell’Agenzia del territorio

Già il 29 novembre il Comune era stato informato che il riclassamento degli immobili non poteva essere sospeso, ma i consiglieri sono stati messi al corrente solo nell'assise odierna. E' polemica sulla linea dell'amministrazione

LECCE – Non c’è dubbio sul fatto che il tema caldo della politica cittadina sia il riclassamento delle unità immobiliari che comporterà dai prossimi mesi un aggravio della pressione fiscale sui leccesi. Se ne discute da settimane e anche questa mattina, in consiglio comunale, si è fatto accenno alla questione. Con la semplice presa d’atto della risposta con cui l’Agenzia del territorio ha risposto picche alla richiesta avanzata dal sindaco di Lecce, Paolo Perrone, su mandato unanime dell'assise cittadina,

Il 20 novembre maggioranza e opposizione, dopo un estenuante tira e molla, avevano votato un ordine del giorno che impeganava il primo cittadino a verificare con l’agenzia la fattibilità di una sospensione degli effetti della revisione degli estimi catastali. La minoranza – Carlo Salvemini in particolare – aveva penato non poco, ma alla fine senza riuscire nell’intento, per cercare di convincere il centrodestra che una mozione che revocasse la delibera di affidamento del 2010 - con la quale l'amministrazione comunale si era rivolta all'Agenzia per la rivalutazione degli immobili - sarebbe stata più efficace di un semplice ordine del giorno perché avrebbe tolto il presupposto politico di quella decisione.

Il giorno dopo Perrone aveva incontrato i vertici locali dell’Agenzia del territorio che avevo poi formalizzato la risposta negativa in data 29 novembre, otto giorni dopo, adducendo la seguente motivazione: “Si rileva che un procedimento amministrativo iniziato dalla pubblica amministrazione deve essere concluso mediante l’adozione di un provvedimento espresso e che, per il caso di specie, la sospensione non è prevista dalla normativa e la richiesta in oggetto non può essere accolta”. Fin qui la risposta che è stata letta oggi in apertura di seduta.

Un ritardo inaccettabile, secondo Antonio Rotundo del Partito democratico: “E’ veramente stupefacente che il consiglio comunale venga informato solo oggi di una comunicazione dell’Agenzia del territorio pervenuta al Comune il 29 novembre scorso, con la quale di fatto si chiudeva ogni possibilità di sospendere l’entrata in vigore dei nuovi estimi catastali con la successiva notifica agli interessati , ai quali resta quindi solo poter fare ricorso a livello individuale contro questo ulteriore balzello".

"Stupefacente ed inaccettabile anche perché, viste le motivazioni addotte, si sarebbe potuto valutare in coerenza all’ordine del giorno approvato dal consiglio la necessità e l’opportunità di intraprendere iniziative utili a fermare il riclassamento, contestando la  singolare tesi  che l’agenzia ha opposto alla richiesta unanime di sospensione”.

Luigi Melica, dell’Udc, entra nel merito delle poche righe vergate dall’agenzia: “È noto a tutti, anche ai non giuristi, che un procedimento amministrativo su istanza di parte deve concludersi in un tempo ragionevole e con un provvedimento espresso, ma è altrettanto vero che quando è lo stesso richiedente (in questo caso il Consiglio comunale all’unanimità) a chiederne la sospensione in presenza di giustificati motivi di interesse pubblico, l’amministrazione non può non prendere in considerazione tale nuova richiesta. L’obbligo di concludere il procedimento è a tutela del richiedente e non può essere a suo danno, come nel caso di specie. Mi chiedo dunque, come mai il brillante Ufficio legale del Comune, che in tante altre occasioni ha dato prova di usare sapientemente e a proprio vantaggio leggi e giurisprudenza, proprio qui tace e accetta supinamente una motivazione così debole dell’Agenzia del territorio”.

Solo ieri, l’assessore ai Tributi del Comune di Lecce, Attilio Monosi, era tornato sulla vicenda sottolineando come l’amministrazione comunale avesse fatto tutto il possibile per salvare i proprietari leccesi dalla seconda stangata, dopo l’aumento delle aliquote Imu. “L’unico vero interesse del Comune – ha aggiunto Melica - non è più il bene dei suoi cittadini, ma la propria sopravvivenza: le entrate del nuovo classamento immobiliare, infatti, daranno ossigeno alle casse comunali, molto più della tanto vituperata Imu, su cui il Comune ha ostentatamente dichiarato guerra al Governo a colpi di leggi e sentenze”.

Ricomposte tutte le tessere del mosaico, Salvemini ha rilanciato alcuni interrogativi al governo cittadino, tra i quali il seguente: “E’ vero o no che negli anni scorsi il Comune ha avviato di una serie di iniziative di recupero dell'evasione (segnalazione al catasto delle situazioni non conformi mediante affidamento alla società privata Soget, censimento dei fabbricati fantasma, segnalazioni al catasto dei classamenti da rivedere poiché non conformi) che hanno già assicurato l’emersione di una situazione di fatto diversa da quella risultante sui dati catastali del 2004 su cui si è basato il lavoro svolto dall’Agenzia del territorio”?

Intanto la bomba degli estimi è esplosa nei giorni delle festività natalizie, proprio mentre il sindaco informava i leccesi, sempre tramite lettera, della battaglia giudiziaria che Palazzo Carafa ha annunciato (affidandosi a Gianluigi Pellegrino) contro il governo Monti sulla questione dell'Imu e della ripartizione del fondo di perequazione. 

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