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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Alba Service ed ex Lsu. Raddoppia la protesta contro la Provincia di Lecce

I dipendenti della società partecipata rivendicano gli emolumenti del mese di dicembre e chiedono al presidente Gabellone chiarezza su legge Delrio e tagli previsti dalla Legge di stabilità. I 16 ex Lsu protestano per la mancata integrazione salariale degli stipendi. Occupata la Provincia

LECCE – Se non è un assedio, poco ci manca. Ovviamente in forma del tutto pacifica, i lavoratori di Alba Service e gli ex Lsu impiegati presso la Provincia di Lecce da questa mattina stanno manifestando per l’erogazione degli stipendi sotto i portoni di Palazzo dei Celestini, aspettando di strappare un incontro con il numero uno dell’ente, Antonio Gabellone. E rimarranno lì, asserragliati tutta la notte.

I 140 lavoratori della società partecipata, in particolare, lamentano le mensilità di dicembre che non sono state ancora corrisposte nonostante le  rassicurazioni del presidente che, nel corso dell’ultimo incontro con le sigle sindacali, ha assicurato la copertura finanziaria almeno fino a gennaio 2015. Il contro ordine è arrivato, invece, nelle prime ore della mattinata quando l’amministratore unico di Alba Service, Damiano D’Autilia, ha fatto sapere che mancano le fatture necessarie al pagamento delle somme dovute.

Il costo complessivo annuale dell’azienda che si occupa della manutenzione di scuole e strade, ripartito tra le spese del personale e quelle di gestione, ammonta a 6 milioni di euro. La Provincia di Lecce, tuttavia, gode di una disponibilità di appena 2 milioni di euro. E resta l’interrogativo su come reperire le risorse necessarie ad assicurare la prosecuzione dei servizi ed il mantenimento dei livelli occupazionali. Il nodo della questione è legato alla recente riforma degli enti locali, con la redistribuzione delle competenze, prevista dalla legge Delrio ed ai sostanziosi tagli nei trasferimenti di risorse ai livelli periferici, fissati dalla legge di Stabilità.

Dal presidente Gabellone, tuttavia, i lavoratori aspettano “un’operazione verità”, tesa a chiarire i punti più oscuri della vicenda. “Ci risulta che i tagli non siano stati ancora effettuati e non è chiaro come si evolverà il trasferimento delle competenze dell’ente provinciale – spiega Valentina Fragassi di Filcams Cgil Lecce -. Eppure i dipendenti stanno già subendo le prime conseguenze negative di una riforma che, tuttavia, si sta facendo sentire solo in provincia di Lecce. Non vi sono notizie di problemi analoghi, scatenati in altri enti regionali”. L’incontro chiarificatore con Antonio Gabellone potrebbe avvenire già nella tarda serata di oggi, in modo da sventare il rischio di un’occupazione della sala Giunta di Palazzo dei Celestini che si preannuncia lunga ed ostinata.

Sull’altro versante vi sono, invece, gli ex Lsu: 16 lavoratori impiegati in vari servizi, dalla gestione di musei, biblioteche fino alla logistica che rivendicano la mancata integrazione salariale, su uno stipendio base di appena 500 euro, da parte dell’ente.

Solidarietà ai dipendenti di Alba Service è stata espressa da Sergio Blasi, segretario regionale del Pd: “Si tratta di lavoratori che non ricevono alcuno stipendio da novembre e sui quali, con cinismo, l’amministrazione provinciale sta scaricando le conseguenze della riforma Delrio – ha spiegato -. Mentre loro sono senza stipendio, nonostante le promesse di Gabellone, l’amministrazione provinciale continua ad assumere per incarichi e consulenze. Il presidente della Provincia deve darne conto proprio a quei lavoratori che oggi hanno occupato la sala giunta. Con una avvertenza: la solita solfa delle responsabilità della Regione questa volta non basterà a contenere la frustrazione di chi, da mesi, anche con altre manifestazioni, l’aveva invitato a darsi da fare per scongiurare i fatti che sono all’origine della protesta”.

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