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Alfredo Mantovano nuovo sottosegretario agli Interni

Dopo Fitto ministro, un altro salentino doc nell'esecutivo Berlusconi. Mantovano ha ricevuto il sottosegretariato, con delega alla Polizia di Stato. Un ruolo che aveva già svolto in passato

E dopo Raffaele Fitto ministro per gli Affari regionali, un altro salentino doc entra a far parte dell'esecutivo di Silvio Berlusconi. Alfredo Mantovano è infatti stato nominato nel tardo pomeriggio di oggi sottosegretario agli Interni. Leccese, cinquant'anni, sposato e con tre figli, Mantovano torna a ricoprire lo stesso incarico conferitogli nella XIV legislatura e svolto in un arco di tempo di 5 anni, dal 2001 al 2006. Politico di spicco del Pdl, ex magistrato, autore di numerosi libri incentrati sul tema della legalità ed esponente della Commissione giustizia e della Commissione antimafia nella XIII legislatura, Mantovano entra a far parte di una schiera di 37 sottosegretari complessivi. Non sono stati nominati, invece, viceministri.

Il premier aveva già stabilito nei giorni scorsi questa linea di condotta, probabilmente anche per evitare contrasti interni. Specie nel caso dell'esponente leccese, vi sarebbe stato il "no" della Lega ad una sua posizione di viceministro nel dicastero retto da Roberto Maroni, che non avrebbe gradito "ombre" alle sue spalle. Posizioni (queste come altre) trapelate sulla stampa, ma senza conferme ufficiali. Una mezza agitazione interna, con Alleanza nazionale in prima fila e rinvio di ogni decisione al tardo pomeriggio. E in serata, la "squadra" è stata finalmente comunicata. Fra i primi a complimentarsi con Mantovano per l'incarico, il consigliere provinciale An Pasquale Gaetani. "A nome mio personale, a nome della comunità ruffanese e del Sud Salento che ho l'onore di rappresentare a Palazzo dei Celestini dapprima come consigliere di An e successivamente come consigliere del Popolo della Libertà, giungano i miei più sinceri e sentiti auguri all'amico onorevole Alfredo Mantovano per la sua nomina a sottosegretario agli Interni, con delega alla Polizia di Stato".

"Questa nomina ci inorgoglisce e ci fortifica dell'altissima considerazione che abbiamo dell'uomo e del politico. Ricoprire un ruolo di così grande prestigio appare essere consequenziale per chi, come Alfredo Mantovano, con una condotta di vita e politica sempre integerrime e sempre aperte al dialogo, alla discussione ed alla condivisione, raggiunge un traguardo che siamo certi non essere il punto d'arrivo di una eccezionale carriera personale quanto piuttosto - conclude - il punto di partenza per costruire un nuovo Paese, una nuova nazione, una nuova Italia all'insegna della moralità, della trasparenza, della meritocrazia, della disciplina e della sicurezza".

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