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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica San Cesario di Lecce

Aliquote Imu, opposizione “non convocata”. A San Cesario è scontro politico

I consiglieri di opposizione lamentano la mancata convocazione alla seduta dell'assise cittadina e preannunciano di denunciare l'accaduto al prefetto, prima di impugnare le delibere delle aliquote Imu e del relativo regolamento

SAN CESARIO - Il 31 ottobre è scaduto il termine ultimo in cui i consigli comunali potevano approvare le aliquote Imu, ma, a San Cesario di Lecce, la seduta dell’assise cittadina è oggetto di contestazione da parte dei consiglieri Giancarlo Ciricugno (Spazio Comune) e Fernando Coppola (Futuro in corso).

I due consiglieri di minoranza, assenti alla riunione del consiglio, lamentano la mancata convocazione alla seduta  e preannunciano di denunciare l’accaduto al prefetto, prima di impugnare le delibere dell’aliquote Imu e del relativo regolamento adottate nella contestata assise del 31 ottobre alla quale non ha partecipato, causa malattia, neanche l’altro consigliere di minoranza, Massimo Liaci (regolarmente convocato).

“Il sindaco Romano – raccontano i tre consiglieri - aveva convocato il consiglio comunale per il 30 ottobre con all’odg, fra l’altro, ‘Imu, programma opere pubbliche  e bilancio di previsione’. Ad apertura di seduta Romano e la sua maggioranza, su parere conforme del segretario comunale, hanno dovuto accogliere la pregiudiziale presentata da Ciricugno, Coppola e Liaci che hanno denunciato l’irregolare convocazione del consiglio, per mancato rispetto della notifica dell’avviso di convocazione che il regolamento comunale fissa in cinque giorni liberi”.

“Il 30 ottobre il sindaco ha dovuto prendere atto della sciatteria amministrativa con cui amministra ed è stato costretto a sospendere la seduta – proseguono -, ma il lupo perde il pelo ma non il vizio. È assurdo che Romano, il giorno dopo aver rimediato una pessima figura, presieda un consiglio al quale non sono stati convocati, nelle forme di legge e regolamentari due consiglieri (Coppola e Ciricugno). L’arrogante atteggiamento di Romano apre una fase di grande confusione, dal momento che le delibere con cui sono state fissate le aliquote Imu sono illegittime”.

“Perseguiremo ogni attività prevista dall’ordinamento – precisano -, per impedire che illegittimi provvedimenti  producano effetti sulla pelle dei cittadini. Infatti con le delibere in contestazione la maggioranza ha previsto l’aliquota Imu della seconda casa al 9,50 per cento, anziché al 7,60 per cento prevista per legge. Se le nostre ragioni saranno accolte in sede di ricorso i proprietari delle seconde case pagheranno il 7,60: una battaglia che intendiamo portare avanti per bloccare l’iniquo balzello targato Romano che dovrebbe servire per coprire i guasti della cattiva gestione della Giunta insediatasi nel maggio scorso. Consigliamo al sindaco ed alla sua maggioranza di rivedere la propria posizione e di evitare di gettare il comune nel caos”.

 

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