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Allarme Burgesi: i cittadini del Sud Salento chiedono aiuto ad Emiliano

Manifestazione a Bari per incontrare il governatore. Le associazioni chiedono chiarezza sui presunti fusti tombati e reclamano una bonifica della discarica e del territorio

BARI - Quei 600 fusti di policlorobifenili sono davvero presenti nella discarica Burgesi? E, se sì, con quale impatto ambientale? Quali potrebbero essere i danni per la salute dei cittadini del Sud Salento?

Troppe le domande, finora inevase, che meritano una risposta in tempi rapidi. Al culmine di un interminabile silenzio piombato sulle dichiarazioni del pentito Gianluigi Rosafio, colui che denunciò la presenza dei fusti di Pcb “tombati” in discarica, ora i residenti di Ugento e Comuni limitrofi hanno deciso di accendere un faro sull’intera vicenda. Reclamando chiarezza innanzitutto, e interventi urgenti di bonifica nell’area circostante.

Una protesta in grande stile questa mattina ha toccato direttamente il punto nevralgico di Bari: sotto la sede della Regione Puglia si sono riversati 50 manifestanti, partiti dal Sud Salento all’alba a bordo di un pullman e con mezzi propri, per chiedere di non essere “dimenticati” dalla politica.

Sono 10 le associazioni riunite sotto un unico coordinamento che reclama l’intervento risolutore del governatore Michele Emiliano: ProLoco Beach di Gemini, ProLoco di Acquarica, Consorzio ProLoco del Capo di Leuca, ProLoco di Taurisano, Ciatdm sezione di Acquarica del Capo, AttivaMente di Ugento, Fidas di Ugento, associazione culturale Gemini, ProLoco Ugento e Marine, Comitato per Torre San Giovanni e la Lilt sezione di Ugento

L’appuntamento era per le 10 in viale Capruzzi; da lì il corteo si è diretto verso il palazzo di governo per chiedere un incontro al presidente Emiliano, a tutti i consiglieri di maggioranza e opposizione ed aperto ai parlamentari pugliesi.burgesi 2-2

Le richieste delle associazioni al presidente

Le associazioni reclamano lo sblocco di quel milione di euro destinato sia al monitoraggio della discarica, sia ad un’operazione di bonifica complessiva dell’intero territorio, senza dimenticare la necessità di chiudere il ciclo dei rifiuti in Puglia.

“Noi associazioni e cittadini non possiamo accettare più ritardi in una vicenda grave che richiede da tempo un intervento urgente, chiesto tra l’altro dalla magistratura”, spiegano i rappresentanti delle varie Pro Loco.

“Sono trascorsi due anni da quando la magistratura ha chiesto agli enti preposti di intervenire con urgenza, ma nulla si è mosso – proseguono -. La nostra preoccupazione di cittadini scaturisce sia dalle dichiarazioni del pentito Gianluigi Rosafio, sia dalle analisi dei periti del Cnr di Bari, le quali dimostrano che nella discarica sono stati stoccati fusti contenenti Pcb, rinvenuto nel percolato ma fortunatamente non ancora nell’acqua”.

Le associazioni lamentano di aver scritto più volte al presidente Michele Emiliano e di aver chiesto di partecipare ai tavoli tecnici per monitorare l’andamento degli interventi sul problema, ma di non aver ricevuto risposte. “Nel nostro territorio ci sono persone malate di cancro e tante che vivono in famiglia questo dolore; anche per questo ci aspettavamo una maggiore disponibilità al dialogo da parte della Regione ed una soluzione tempestiva di questo gravissimo problema”.

I cittadini sono allarmati e temono l’esplosione di “una bomba ecologica che dalle viscere della terra arriverebbe ad inquinare la falda”. Senza dimenticare, poi, gli acclarati indici di mortalità dovuti alle neoplasie che affliggono alcune aree del Salento e che impongono un’attenzione massima alla salubrità dell’ambiente.  

“Non possiamo più aspettare – hanno esclamato i manifestanti -: al di là della risoluzione del contenzioso con il Comune di Ugento, la Regione Puglia avrebbe comunque il dovere di provvedere e trovare soluzioni anche diverse con gli enti interessati al problema. Servirà molto di più di un milione di euro per bonificare Burgesi”.

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