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Altro sostegno per Perrone. Dalla destra radicale

Al candidato sindaco della Casa delle libertà l'appoggio dei partiti della Mussolini e di Rauti. Azione Sociale e il Mis lasciano intendere che probabilmente sosterranno l'esponente di Forza Italia

Non è ancora certo, ma i fedeli dell'onorevole Alessandra Mussolini sembrano disposti a mettere da parte le note divergenze con Alleanza nazionale per aiutare Paolo Perrone, un candidato che, osservano, "appartiene a un partito che può mettere i paletti a certe derive comuniste". Non si archiviano quindi i giudizi su certa storia italiana formulati da Gianfranco Fini, che causarono la rottura della Mussolini con An, né si ritratta la scelta della destra sociale. E nemmeno si dimentica la vicenda che vuole l'aennino Francesco Storace rinviato a giudizio quale presunto responsabile di intrusioni informatiche volte a danneggiare Azione sociale. Ma il partito della "nipote" sceglie per ora di badare a contrastare l'emergenza. Che per i mussoliniani, ma anche per i rautiani, è rappresentata, fra l'altro, dai rigurgiti brigatisti, dalle tassazioni esasperanti, dalle politiche che minano la famiglia, dalle eccessive aperture esterofile non bilanciate, criticano, da stesse attenzioni per i giovani italiani.

Se la Regione è sfuggita dalle mani del centrodestra per circa 14mila voti e il Governo è passato al centrosinistra per sole 25mila schede circa, è evidente il regalo che potrebbero concedere le pur esigue forze di Azione sociale e del Mis-Rauti a Paolo Perrone. Inoltre non poco fastidio arrecherebbero al candidato sindaco socialpopolare Mario De Cristofaro, storico esponente dell'Msi. Il quale proverà a intercettare il voto dei delusi di An e il consenso della destra radicale. Gli stessi elettori cui si rivolgono mussoliniani e rautiani.

Sostegno della destra radicale era giunto a Paolo Perrone già dalla sponda della Fiamma Tricolore. Che però non si è unita al duo Azione sociale - Mis Rauti. L'ostacolo potrebbe essere rappresentato dal cattivo sangue che corre tra Fiamma e rautiani, a causa di questioni legate ai leader nazionali dei due partiti, a causa della diatriba sul simbolo e della vicenda intorno al giornale "Linea".

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