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"Amareggiato e preoccupato". Salvemini boccia la decisione di Renzi e Bellanova

Il sindaco di Lecce ha commentato in un post l'apertura della crisi formale di governo scaturita dal ritiro della delegazione di Italia Viva

LECCE - Con il ritiro dal governo della delegazione di Italia Viva si è aperta formalmente la crisi: in conferenza stampa Matteo Renzi, leader del partito, ha annunciato le dimissioni di Teresa Bellanova, ministra alle Politiche Agricole e Alimentari, di Elena Bonetti (Pari opportunità e famiglia) e di Ivan Scalfarotto (sottosegretario agli Affari Esteri).

Difficile dire come se ne uscirà, ma l'impressione è che il ritorno alle urne sia l'ultima ipotesi sul tavolo considerata la fase perdurante di emergenza sanitaria. Sulla carta sono diverse le opzioni: un esecutivo di minoranza che tiri a campare grazie alle astensioni, un governo di scopo sulla formula dell'unità nazionale, una compagine basata su una nuova maggioranza, con una pattuglia di parlamentari disponibili al posto di quelli di Iv.

In attesa delle determinazioni delle forze politiche, si registra lo sgomento di gran parte dell'opinione pubblica, disorientata dal susseguirsi di vicende politiche che appaiono insensibili ai sacrifici richiesti alla popolazione, già prostrata da mesi vissuti attraversando un'esperienza inedita come la pandemia. Ma non solo perché anche gli amministratori locali, che sono i primi destinatari delle richieste e delle proteste dei cittadini, sembrano avere qualcosa da dire, come Carlo Salvemini, sindaco di Lecce: "Sono amareggiato, avvilito, preoccupato - come cittadino, come sindaco - per l'apertura di questa crisi di governo in un passaggio che sappiamo essere storico: dentro una pandemia devastante, nel vivo di una emergenza sanitaria che tiene sotto assedio ospedali e medici e infermieri, alle prese con una crisi economica e sociale che ha travolto imprese, lavoratori, professionisti e famiglie".

Il sindaco del capoluogo sottolinea come l'epilogo di settimane di tensione tra le forze di governo abbia fatto cadere nel vuoto l'accorato invito del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, "a non sprecare energie e opportunità per inseguire illusori vantaggi di parte: perché è questo quel che i cittadini si attendono".

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