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Cava “Don Paolo”, Colacem pronta ad ampliare. Il “no” secco degli ambientalisti

Il Comune di Cutrofiano intende stipulare un accordo quinquennale con la società. Preoccupazione espressa dal forum "Ambiente e salute" per il presunto rischio di inquinamento dell'aria in una zona a forte incidenza tumorale. Il Pd chiede monitoraggi anche a Galatone

CUTROFIANO – Un “vergognoso” accordo con l’azienda Colacem che produrrà “un danno al territorio, all’ambiente ed alla comunità tutta”. Gli attivisti del forum “Ambiente e salute” denunciano senza mezzi termini la nuova convenzione quinquennale che l’amministrazione di Cutrofiano intende sottoscrivere con la società (nota per la produzione del cemento)  volta ad un ampliamento della cava “Don Paolo”.

Lo scavo che già si estende per 22 ettari, con profondità di 30 metri, dovrebbe essere allargato di altri 10 ettari: una “svendita del territorio”, la definiscono gli attivisti che stigmatizzano “il sacrificio dei beni comuni alle ragioni del profitto”. Nel dettaglio il progetto di ampliamento un’area, a ridosso del parco dei Paduli e nella fascia di rispetto del canale Colaturo (classificato tra le acque pubbliche) di elevato valore paesaggistico, ed è stato già bocciato nel 2011 nell’ambito della procedura di valutazione di impatto ambientale (Via).

La polemica sul presunto accordo nasce dalla preoccupazione che l’attività di Colacem si possa rivelare “insalubre contribuendo, anche se a norma di legge, al già grave inquinamento nel comprensorio comunale”. Il territorio, infatti non è immune dall’incidenza delle neoplasie: il registro tumori ha già segnalato una mortalità per cancro polmonare nettamente superiore alle stime regionali e nazionali. Gli stessi operatori sanitari, supportati dai ricercatori medici, per quanto non possano provare  la diretta  relazione tra le malattie registrate con le emissioni industriali che inciderebbero sulla qualità dell’aria, di fatto non la escludono.

In virtù di quest’accordo gli stessi rappresentanti aziendali avrebbero dichiarato che “fino a quando ci sarà argilla a Cutrofiano, Colacem scaverà per produrre il suo cemento”: “Un’agghiacciante dichiarazione – tuonano gli attivisti - che fa comprendere quale sia il rispetto del territorio da parte di Colacem”.

Ma le presunte responsabilità sono fatte ricadere, allo stesso modo, anche sul sindaco Rosario Rolli reo di aver “tradito i propri impegni elettorali di realizzare una politica di controllo, di contenimento e, se necessario, di contrasto nei confronti delle attività estrattive”.

Sotto il profilo amministrativo, peraltro, la convenzione non sarebbe utile a ridurre le tasse dei cittadini ma verrebbe stipulata “per rimediare ad errori, espropri mal eseguiti e spese scriteriate di precedenti governi cittadini, che gravano sui bilanci dei contribuenti per quasi un milione di euro”. “Un patto scellerato”, dunque,  che gli ambientalisti intendono bloccare e che “sarà reso possibile dalle connivenze della politica locale che ha trasformato questo paese, dalle spiccate vocazioni agricole, turistiche e artigianali, in una colonia mineraria il cui materiale di scavo viene esportato in tutto il mondo, senza regole e senza limiti, al fine di dare profitto ad una singola azienda privata”.

Dal forum giunge, dunque, un “no” secco al progetto mentre al Comune gli ambientalisti chiedono di non approvare alcuna convenzione che preveda l'ampliamento delle cave in cambio di un “misero” rimborso economico. La stessa cittadinanza, peraltro, dovrebbe essere coinvolta in fase preliminare così da valutare l'intera situazione ambientale ed economica connessa alle attività estrattive. “Sarebbe opportuno che il municipio, piuttosto, si dotasse di Piani e regolamenti finalizzati a tutelare il territorio- concludono gli attivisti del forum - , riqualificare le criticità esistenti e tesi ad individuare nuove prospettive economiche ed occupazionali, sostenibili anche dal punto di vista ambientale”.  

L’allarme sull’incidenza tumorale non è circoscritto, tuttavia, alla solo comprensorio di Cutrofiano. A pochi chilometri di distanza, vi è un altro comune, Galatone, in cui si sono riscontrati “innumerevoli casi di cancro che stanno affliggendo la comunità cittadina”. La preoccupazione per la salute pubblica è tale che il coordinamento cittadino ed il gruppo consiliare del Pd cittadino hanno richiesto all’amministrazione un monitoraggio costante dell’ambiente

Nella richiesta protocollata al Comune si sollecita sia l'installazione di una centralina per l'analisi dell'aria che le analisi, almeno semestrali, delle acque e del suolo da parte di un laboratorio certificato: i risultati dovrebbero essere resi noti, infine, mediante la loro pubblicazione sul sito istituzionale del municipio.

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