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Ambiente e salute, il monito di Fiorella: "Ilva e Cerano riguardano anche Lecce"

A margine della presentazione di un libro, il candidato di Sinistra Comune pone il tema del rispetto dei tempi di dismissione dell'impianto brindisino

LECCE – Pretendere il rispetto dei tempi per la dismissione della centrale a carbone di Cerano e vigilare con attenzione sulla vicenda del siderurgico ex Ilva, a Taranto.

Sono questi gli impegni di Mario Fiorella, candidato sindaco per Sinistra Comune, in tema di politiche ambientali e in una visione complessiva della Puglia meridionale oltre i confini provinciali che certo non dicono nulla sull’incidenza delle emissioni inquinanti. Sul sito brindisino c'è già la garanzia da parte di Enel, come recepito anche nel piano energetico nazionale, di giungere allo stop nel 2025, su quello ionico la situazione è più complessa perché proprio nei mesi scorsi l'acciaieria è stata ceduta al gruppo Arcelor-Mittal.

A margine della presentazione del libro “L’acciaio in fumo. L’Ilva di Taranto dal 1945 a oggi”, Fiorella ricorda le parole dell’allora ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, che nel settembre del 2012 dichiarò che ‘a Lecce si muore più che a Taranto’, riferendosi ai dati di mortalità per cancro pubblicati dall'Istituto Superiore di Sanità e dall'Osservatorio dei tumori della Puglia. Infatti, l'aumento di decessi per tumori, soprattutto polmonari, nella zona di Lecce è reale e sono anni che si sente parlare di ‘paradosso di Lecce’.

Per cercare di spiegare le ragioni di quel paradosso, prosegue Fiorella, “qualche anno fa l’Istituto Isac del Cnr dell’Università del Salento ha dimostrato che buona parte degli inquinanti liberati dalle ciminiere di Cerano e dall'Ilva vengono trasportati fino a Lecce. Monitorando il percorso dei venti, infatti, gli studiosi del Cnr sono riusciti a rintracciare le particelle rilasciate dagli impianti a circa 160 chilometri di distanza, proprio nel leccese. Questo potrebbe essere il fattore cruciale in grado di influenzare i livelli di mortalità oncologica, soprattutto polmonare, nel Salento che, secondo recenti studi, si collocherebbe tra i primi territori in Italia per tasso di mortalità dovuto al cancro al polmone. Sarebbero presenti alti livelli di mortalità anche per il tumore della vescica e i tumori del sangue (come le leucemie)”.

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