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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Ambiente, trasparenza, interessi collettivi: l’agenda della difesa civica

La relazione del difensore civico della Provincia di Lecce ha permesso al senatore Giorgio De Giuseppe di indicare le direttrici dell'istituto e di rappresentare le attività e l'impegno, dinanzi alle richieste dei cittadini

LECCE - Buon andamento ed imparzialità dell’azione amministrativa, tutela degli interessi collettivi o diffusi della comunità provinciale, i ricorsi dei cittadini sulla trasparenza e il mancato accesso agli atti pubblici dei comuni di pertinenza: sono queste le direttrici in cui ha voluto indirizzare i propri interventi il difensore civico della Provincia di Lecce, Giorgio De Giuseppe, che ha presentato quest’oggi, l’annuale relazione dell’attività del proprio ufficio, chiamato a rappresentare le istanze della gente comune e dei cittadini di fronte all’ente.

Nel lungo elenco delle problematiche affrontate, trova spazio l’attenzione per la tematica ambientale, che sta tanto a cuore al già senatore magliese, che, sin dal suo insediamento, ha rappresentato la propria vicinanza a battaglie territoriali come quella della tutela degli ulivi secolari, la creazione di una strada parco al posto del progetto di raddoppio della statale 16, la preoccupazione contro l’eolico selvaggio, l’off shore nel Canale di Otranto, le trivellazioni nell’Adriatico.

Nella sua relazione, ha trovato proprio per questo, ragion d’essere, il passaggio sulla Giornata mondiale della terra che, per unanime decisione del consiglio provinciale, è stata istituita, dal 22 aprile 2012, accogliendo una proposta che era stata avanzata nella relazione presentata lo scorso anno proprio dallo stesso De Giuseppe: “A seguito di quella decisione – ha spiegato -, il nostro territorio si è inserito tra quelli che, oramai da 42 anni, fanno del 22 aprile la data per una diffusa riflessione sulla salute del pianeta, sulla difesa della natura, sulla tutela dell’ambiente e sui conseguenti doveri che ciascuno ha di contribuire alla salvaguardia dell’ecosistema”.

De Giuseppe ha ricordato anche i numeri di quella esperienza con l’adesione di dodici Comuni, tra cui il capoluogo, con l’auspicio che l’iniziativa possa crescere nel tempo. Interessante il capitolo relativo ai ricorsi presentati da cittadini per mancato accesso agli atti in possesso dei comuni e quello di ricorsi prodotti contro accertamenti compiuti dalla Censum s.r.l. È noto come siano in giacenza 104 ricorsi - di cui 26 presentati direttamente da singoli cittadini e 78 tramite associazioni rappresentative di interessi diffusi - avverso accertamenti compiuti dalla Censum s.r.l. per il canone relativo a passi carrai su strade provinciali: “Già nella relazione dello scorso anno – ha precisato -, sono stati indicati i motivi che rendono difficoltoso l’esame dei ricorsi citati in quanto non esistono, agli atti della Provincia, riferimenti necessari per controllare gli accertamenti compiuti dalla ditta, quando era concessionaria”.

Poiché il termine di sospensione fissato dalla giunta scade nel dicembre prossimo, l’ufficio ha ritenuto opportuno “chiedere tempestivi provvedimenti o per definire la questione o per essere posto nelle condizioni di disporre degli elementi necessari per istruire e pronunziarsi sui ricorsi di cui trattasi”. Trova spazio nella relazione, anche un capitolo sulle “richieste di raccomandazione da parte di cittadini”: “Come fatto presente nella relazione dello scorso anno – ha affermato -, sono state sempre scoraggiate le richieste avanzate da cittadini che, di fatto, si richiamavano alla cattiva consuetudine della raccomandazione rappresentando questioni familiari o personali senza riscontro di lesione di interessi legittimi. La linea citata, mantenuta ferma in tutte le occasioni, ha eliminato di fatto le richieste ‘di favore’”.

L’ufficio poi ha intrapreso una serie di iniziative anche per migliorare il servizio di propria competenza, mentre De Giuseppe ha ricordato come l’unico impegno enunciato nella relazione del 2011, ma non mantenuto, riguarda il Convegno internazionale di studi sulla difesa civica, venuto meno nel periodo della crisi del governo Berlusconi, che ne ha travolto la programmazione, tuttavia, solo rimandata.

“In tempi in cui si delineano nuovi e diversi orizzonti per un istituto costituzionalmente riconosciuto – ha concluso, prima di ringraziare la sua collaboratrice Paola Manfreda -, sapere che le Province dispongono di un efficiente e collaudata organizzazione interna, rafforza la convinzione che l’istituto continuerà a svolgere, comunque, il suo compito al servizio dei cittadini, secondo una nobile e consolidata tradizione”. La relazione, presentata in consiglio, è stata votata favorevolmente dall'intera assemblea.

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