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Politica Scorrano

Edilizia e precarietà del personale ospedaliero: l’amministrazione incontra il direttore Asl

A Scorrano si lamenta la disattenzione dei responsabili della sanità. Al momento sono in servizio solo tre dirigenti di struttura complessa: "non vi è stata mai una programmazione adeguata a garantire servizi di alto livello qualitativo"

SCORRANO – L’amministrazione comunale di Scorrano ha consegnato nelle mani del direttore generale della Asl di Lecce, Valdo Mellone, una lettera sul locale ospedale, riservandosi di agire in tutte le sedi per la tutela del diritto alla salute dei cittadini prima ancora che a difesa del presidio sanitario.

“La situazione attuale dell'ospedale di Scorrano, a seguito delle cessazioni di lavoro, vede la presenza in servizio di soli tre dirigenti di struttura complessa. Il dirigente del pronto soccorso, il dirigente di pediatria ed il direttore sanitario. Tutte le altre strutture del presidio registrano condizioni di precarietà, anche con reggenze a scavalco che, al di là dell'impegno prezioso del personale, non soddisfano le esigenze di una struttura ospedaliera che si pone come riferimento di un vasto territorio. Infatti, nonostante Scorrano sia sempre stato indicato nei documenti di programmazione come centro di salute del territorio adriatico della provincia di Lecce, non vi è stata mai una programmazione adeguata a garantire servizi di alto livello qualitativo”.

“Individuiamo nella realizzazione di lavori di edilizia sanitaria una spaventosa disattenzione verso questa struttura e nella assenza di una politica seria del personale un altro elemento di trascuratezza. Ci allarma che non si intenda inserire Scorrano nei centri da interessare con l'utilizzo dei fondi comunitari per la sistemazione dell'immobile e per un suo ampliamento. Allo stesso tempo siamo costernati dalla assenza di atti che prevedano la copertura dei posti di dirigenza vacanti. Nella organizzazione dipartimentale della Asl vengono affrontati i problemi con l'obiettivo di assecondare la logica dei dirigenti in servizio e non quella della programmazione dei servizi sul territorio, penalizzando ancora una volta il presidio che finisce per diventare la valvola di sfogo delle problematiche che si sviluppano all'interno della Asl”.

“Concludiamo con le poco edificanti citazioni del nuovo ospedale di Maglie Melpignano che hanno caratterizzato le intercettazioni effettuate nella vicenda dell'Expo di Milano per chiedere una svolta decisa e chiara. Chirurgia, cardiologia, ortopedia, ostetricia e ginecologia, anestesia e rianimazione, medicina, gastroenterologia, dialisi sono tutte strutture che, ognuna in modo particolare, vivono una realtà di precarietà e incertezza. Tutte situazioni che appartengono alla assenza di volontà da parte di chi ha la responsabilità di gestione del servizio sanitario. Impossibile accettare questo stato di cose, soprattutto perché ciò si trasforma in un rischio per la salute dei cittadini. Senza contare che giornalmente gli operatori sono messi in condizione di lavorare in affanno, senza avere l'opportunità di sviluppare la loro potenzialità”.

“Con rammarico riscontriamo che tante sollecitazioni, tutte in direzione di una maggiore attenzione, non hanno sortito alcun risultato, siamo costretti ad aumentare il livello della nostra denuncia. In attesa di un cortese e concreto riscontro, ci auguriamo di non essere costretti a successive iniziative perché, se così fosse, verrebbe certificata la totale insensibilità verso la cura delle persone”.

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