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Verso le politiche di settembre / Porto Cesareo

L’appello della sindaca a Giorgia Meloni: “Il cambiamento? Ve lo diamo noi”

Silvia Tarantino, prima cittadina di Porto Cesareo, chiede di guardare alle figure del territorio per un’inversione di tendenza reale e tangibile. Qualche giorno fa Caroppo, in qualità di presidente Anci Puglia, aveva invitato i partiti a candidare i sindaci dei piccoli comuni

PORTO CESAREO – Il tema del cambiamento del Paese torna puntualmente d’attualità in tempo di campagna elettorale nazionale. Sono giorni complicati un po’ per tutti, dove la sfiducia degli elettori e l’ormai scarsa passione politica avvicinano i partiti all’appuntamento di settembre con la consapevolezza di un risultato che farà i conti con un forte astensionismo.

Ma se nel Pd si sta dibattendo dei malumori e delle uscite (come quella di Dario Stefàno) nella composizione delle liste, Renzi e Calenda provano ad attrarre elettori delusi dai due poli classici, nel centrodestra, forte nei sondaggi, di una vittoria annunciata, l’attenzione è sul reale cambiamento nei nomi e nei fatti.

S’inserisce in questo contesto la provocazione lanciata da Silvia Tarantino, prima cittadina di Porto Cesareo e tesserata Fratelli d’Italia, che lancia un appello a Giorgia Meloni, chiedendo che il cambiamento “sia reale e tangibile” scegliendo quindi “volti nuovi e persone perbene".

“Il cerchio sulle candidature si stringe - scrive Tarantino - e da tesserata di Fratelli d'Italia mi sento di pronosticare una vittoria schiacciante del centro destra. L’elettorato sceglierà il cambiamento dopo anni di oscurantismo targato Pd. Sento però anche il dovere, da amministratrice prima e da elettrice poi, che la svolta sia realmente possibile solo puntando su nomi e figure che abbiano sempre lavorato per la comunità, senza pretendere palchi e producendo risultati reali e documentati”.

Tarantino avanza persino un profilo reale e ideale per il territorio: “Giorgia Meloni può contare su una figura che a Porto Cesareo e in tutto il Salento ha lavorato sodo, sempre, insaccando peraltro un eccellente risultato alle scorse regionali, l'ingegnere Cataldo Basile, da tutti conosciuto come Dino. Tenace, coerente, determinato, con un percorso umano, professionale e politico alle spalle serio e trasparente”.

“Con altri sindaci del territorio – insiste - siamo concordi nel ritenere la candidatura del nostro concittadino perfettamente in linea con quel sentimento di rinascita e cambiamento che animano Fratelli d'Italia e la campagna elettorale del centro destra”.

Al di là dei nomi e dei “suggerimenti”, la nota della sindaca sembra iscriversi nella logica di quanto affermato da un altro collega, il sindaco di Minervino di Lecce e presidente Anci Puglia, Ettore Caroppo, che aveva chiesto, però, indistintamente a tutte le segreterie regionali dei partiti, di promuovere e sostenere fattivamente la candidatura dei primi cittadini con popolazione inferiore ai 20mila abitanti, alle prossime elezioni parlamentari del 25 settembre 2022.

“I sindaci sono sempre più penalizzati – aveva dichiarato -, sia a livello regionale che nazionale. Infatti, i primi cittadini dei Comuni con popolazione superiore ai 20mila abitanti decadono dall’incarico se accettano la candidatura in Parlamento. Nonostante rappresentino la figura istituzionale maggiormente esposta pubblicamente, sempre in prima linea, anche quando si tratta di raccogliere voti, quella del sindaco è l’unica tra tutte le cariche politiche a subire, oltre al limite del numero dei mandati, anche l’incandidabilità al Parlamento. I sindaci da tempo chiedono di avere pari condizioni democratiche di accesso a tutte le cariche elettive e il superamento di vincoli ormai anacronistici, considerate le funzioni in capo ai Comuni e l’evoluzione della pubblica amministrazione”.

Una disparità di trattamento che Caroppo tacciava come “illogica” e “perfino incostituzionale”, nonché “lesiva della dignità istituzionale e del ruolo del sindaco”: “L’esperienza da primo cittadino e l’impegno nella politica locale – aveva affermato -, si sono spesso rivelati fondamentale percorso formativo per la classe dirigente locale e nazionale. Pertanto, chiediamo alle segreterie regionali dei partiti, almeno di sostenere la candidatura dei sindaci dei Comuni inferiori a ventimila abitanti, inserendole nelle proprie liste elettorali, valorizzando anche in Parlamento le proficue esperienze amministrative svolte al servizio dei territori e delle comunità”.

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