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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Competenza e difesa dai gruppi di potere: ecco perché alle primarie voto per Minervini

Intervento di Enzo Marenaci, segretario del circolo Pd di San Cesario di Lecce. Per le stesse ragioni per cui nel 2005 scelse di sostenere Vendola, in dissenso con le indicazioni del partito, domani sosterrà l'assessore alle Politiche giovanili

LECCE - Perché Guglielmo Minervini? È difficile rispondere a questa domanda sfilandosi dalle motivazioni per cui non voti gli altri due candidati e ogni caratteristica che tu possa evidenziare di Guglielmo può apparire come un’assenza di tale caratteristica negli altri due candidati.

Minervini è una persona coerente perché non ha utilizzato le sue cariche istituzionali per ambire sempre ad altri traguardi lasciando in corsa il mandato ricevuto. E’ l’unico che ha messo al centro i temi veri della Puglia, evidenziando i rischi degli anni a venire oltre alle opportunità, nello specifico di porti, aeroporti, turismo, ambiente, sanità.

Guglielmo Minervini è l’unico ad aver tentato di riportare lo spirito delle primarie alla sua origine democratica e popolare, senza armamenti di apparati di partito e senza una certa invasiva presenza imprenditoriale. Il mio sostegno alla sua candidatura prescinde dalla tessera di partito, ma si inserisce e trova fondamento nello stesso scatto di generosità che tanti cittadini hanno compiuto 10 fa sostenendo Nichi Vendola.

Mi sarebbe piaciuto che, questa volta, fosse stato Vendola a restituire pari generosità a chi lo ha sostenuto e votato senza guardare alla sua tessera, ma guardando solo alla sua visione. Così non è stato purtroppo. Ma, come diciamo noi salentini “nui sempre addhrai stamu”.

Guglielmo Minervini, in questa campagna elettorale, ci ha parlato delle tante cose buone fatte sulle politiche giovanili, sulla trasparenza, sulla cultura, sulla difesa del territorio, sulla meritocrazia negli incarichi pubblici, sulle politiche sociali, sull’agricoltura, sulle politiche della famiglia, senza mai affrontare le questioni da un punto di vista ideologico. Poi ci ha pure detto che questo non basta e che tanto non è stato fatto.

Ci ha detto che la Puglia oggi è in piedi grazie a dieci anni di buon governo, ma che oggi, proprio essendo una delle poche regioni del Mezzogiorno in piedi, corre il rischio di essere “attenzionata” da gruppi di potere che vogliono saccheggiarla. Il suo breve programma non fa proclami ma guarda con modernità alle annose questioni della Puglia.

Guglielmo Minervini avrà il mio voto perché dice: che l’infrastruttura più grossa che dovremo progettare sarà il risanamento del territorio e la sua salvaguardia; che il turismo della Puglia e del Salento non sarà “svenduto” a multinazionali che vogliono colonizzare i nostri territori; che sull’agricoltura bisogna essere più innovativi e puntare sulle biodiversità e sulla sicurezza alimentare (tema un po’ troppo trascurato) perché noi siamo quello che mangiamo.

Il nostro slogan “La forza” può apparire un ossimoro se lo rapportiamo alla fisicità dei soggetti in campo,ma è lo slogan che più si addice al suo percorso umano e politico e alla sua tenacia e rigore nella coerenza. Lui è un visionario, la stessa visione che si intravedeva in Vendola, con l’aggiunta di una forte competenza nel governo delle questioni.  Se vincerà Guglielmo possiamo stare tranquilli che a Roma o a Bruxelles ci andrà solo per battere i pugni sul tavolo per gli interessi della Puglia e dei pugliesi.

Ed infine, non per ultimo, voto Minervini perché chi ha tentato di convincermi del contrario lo ha fatto con le stesse motivazioni per cui dieci anni fa non avrei dovuto sostenere Vendola: quell’altro è l’unico che vincerà le secondarie, quell’altro è sostenuto dai leader, quell’altro ancora è l’unico che entra in ambienti in cui gli altri non entrano. Ci hanno solo risparmiato, bontà loro, la “paturnia” sull’omosessualità.

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