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Giovedì, 28 Marzo 2024
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"Approdo Tap? Il premier venga a vedere con i propri occhi": Potì ribadisce l'invito

Il sindaco di Melendugno chiede a Conte, in visita per la Fiera del Levante, di fare un sopralluogo a San Foca per verificare la bellezza dei luoghi interessati dal gasdotto

MELENDUGNO – C’è una parte di Melendugno che resiste alla costruzione del gasdotto Tap. E insiste sulla necessità che il nuovo esecutivo gialloverde prenda in carico le ragioni dell’opposizione all’infrastruttura, portate avanti dal Comitato locale e dal sindaco Marco Potì.

È stato proprio il primo cittadino a rivolgere un invito al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a recarsi a San Basilio per vedere con i propri occhi la meraviglia dei luoghi d’approdo del metanodotto, quindi sulla spiaggia di San Foca.

L’invito per ora inevaso dal premier è stato ribadito oggi, a mezzo stampa, dallo stesso Potì: "Il presidente del Consiglio Conte sarà a Ceglie il 7 e l’8 settembre in fiera del levante a Bari ed a seguire a Bisceglie – scrive lui-. Ribadiamo con convinzione e piacere l’invito a venire personalmente in Salento e visitare direttamente i meravigliosi luoghi della zona di approdo della spiaggia di San Foca, in questi giorni frequentati da migliaia di turisti, lo scempio dell’area di cantiere finora attrezzata in località San Basilio e la zona ove dovrebbe sorgere la pericolosa centrale, a cavallo tra Melendugno e Vernole”.

Secondo Potì il sopralluogo rappresenterebbe l’occasione per parlare con le comunità locali interessate dal progetto, con i sindaci e le associazioni “che continuano ad opporsi a quest’opera inutile, dannosa e pericolosa”.

“I nostri concittadini sono ospitali, accoglienti e civili. Sempre" conclude il sindaco. Le ragioni di Potì e dei No Tap non dovrebbero essere però del tutto sconosciute al capo del governo.

Il sindaco, lo ricordiamo, fu ricevuto i primi di agosto da Giuseppe Conte. In quell’occasione si discusse anche delle possibili strategie da attuare per evitare la costruzione del gasdotto, dopo un'attenta valutazione delle criticità relative, stando a quanto riferì lo stesso sindaco, alla presenza di delicati ecosistemi marini e della costruzione della centrale della depressurizzazione (il cosiddetto PRT) nelle campagne di Melendugno.

La posizione sul gasdotto sembra spaccare la compagine di governo: da un lato la Lega, che pare avere un ruolo trainante nella coalizione, si è detta favorevole all’opera in virtù del suo “rilievo strategico” in Europa; dall’altra il movimento 5 stelle, storicamente contrario alla sua realizzazione, per quanto abbia preso del tempo per studiare carte e trattati, non sembra voler rivedere la propria posizione di rifiuto.

Il vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio in persona ha recentemente rispolverato le tesi dei pentastellati (“gasdotto non utile che rischia di danneggiare l’ambiente”), senza però chiudere la porta agli alleati di governo. Anzi promettendo di trovare una soluzione con loro anche sul nodo Tap.

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