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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Approvata sfiducia a Paladini. Il sindaco di Veglie “anticipa” fine del mandato

Votata oggi in consiglio la mozione di sfiducia firmata da dieci consiglieri. Si chiude l’esperienza amministrativa del primo cittadino dopo cinque anni di governo. Non è bastato il rimpasto della giunta di maggio

VEGLIE - Il suo mandato era ormai agli sgoccioli, ma con la mozione di sfiducia approvata oggi nella seduta straordinaria dell’assise comunale, firmata e votata da dieci consiglieri, si conclude in anticipo il mandato amministrativo del sindaco di Veglie, Claudio Paladini. A cinque anni e tre giorni esatti dalla sua elezione (il 31 maggio del 2015 con la civica “La Svolta con Paladini”) dopo l'approvazione della mozione di sfiducia da parte dei consiglieri che avevano richiesto la convocazione del consiglio per discutere l’atto politico di sfiducia, il primo cittadino ha dovuto prendere atto della situazione ormai irreversibile.

Un percorso amministrativo non certo agevole quello di Paladini che nel corso degli anni ha visto defilarsi almeno tre consiglieri della sua originaria maggioranza, passati all’opposizione, e acuita negli ultimi mesi dopo le dimissioni due componenti dell’esecutivo, il vice sindaco Giusi Nicolaci e l’assessore Fabrizio Stefanizzi, e con la rimodulazione della giunta di inizio maggio, dopo l’azzeramento segnato qualche giorno prima, con la nomina dei nuovi assessori (Stefania Capoccia, Luigi Massa, Marco Miccoli, Marco Buccarella, Katia Prato).

Un ulteriore strappo segnato tra le flebili file della maggioranza, per divergenze politiche e  amministrative di varia natura, si è registrato a seguito delle dimissioni della consigliera Stefamia Rapanà, che non ha visto nessuno dei candidati, primi dei non eletti, della sua lista accettare l’incarico per l’eventuale surroga in consiglio. Segnali di evidente scollamento intorno alla figura di Paladini che recentemente, con un video e con le argomentazioni rese oggi nell’aula conferenze della sede di via Salice, ha difeso il suo operato e le sue scelte anche per quanto concerne il recente rimpasto di giunta.  

“Il mio mandato finisce qui” comunica il sindaco Paladini ormai sfiduciato, “ringrazio quanti mi sono stati accanto, con messaggi di gratitudine e vicinanza, in questo momento di grande fervore e quanti continueranno a farlo anche una volta che i riflettori si spegneranno. Nonostante le mille difficoltà ho svolto questo servizio con tutto il cuore e l’impegno che potevo, per rendere voi cittadini orgogliosi di essere vegliesi. Lascio con rammarico, ma anche con grande affetto, una popolazione che ho sempre amato e a cui ho sempre cercato di non far mancare nulla, così come farebbe un padre con i propri figli, perchè io sono e sarò sempre uno di voi. Infatti per voi continuerò ad esserci, non più come primo cittadino, ma nelle vesti di come mi avete sempre conosciuto. Mi auguro che nel prossimo futuro Veglie possa rifiorire, e perchè no, anche di poter ritornare ad essere la vostra guida”.

Decisiva per la conclusione dell’esperienza amministrativa, come detto, la mozione di sfiducia presentata il 7 maggio scorso dai consiglieri comunali Zanelia Landolfo, Maura Centonze, Salvatore Fai, Fabrizio Stefanizzi, Giusi Nicolaci, Giuseppe Landolfo, Valerio Armonico, Luigi Spagnolo, Cosimo Vetrano ed Eleonora Coluccia. Oggi il voto in aula, e dopo la nomina del commissario prefettizio anche Veglie sarà chiamata nella prossima tornata elettorale utile al rinnovo delle cariche di sindaco e consiglio comunale

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