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Monsignor D’Ambrosio vescovo da 25 anni. Per l’Epifania gli auguri da Papa Francesco

Papa Bergoglio ha inviato le congratulazioni all'arcivescovo di Lecce, Domenico Umberto D'Ambrosio, per "l'impegno e la diligenza" con cui ha ricoperto il suo ruolo a partire dal 1990, anno in cui San Giovanni Paolo II gli conferì l'ordinazione episcopale a San Pietro. Le celebrazioni partiranno da lunedì

LECCE -  L’Epifania porterà via le feste, è vero, ma farà anche giungere nel Salento degli auguri speciali. “L’impegno” e poi la “diligenza” che ha profuso nelle vesti di arcivescovo, gli sono valsi gli auguri di Papa Bergoglio. Monsignor Domenico Umberto D’ambrosio, infatti, celebrerà i 25 anni del suo incarico il prossimo 6 gennaio.

“Venerabile fratello, a te che con gioia nella prossima solennità dell’Epifania del Signore, ricorderai il 25esimo dall’Ordinazione episcopale a cui seguirà l’aureo giubileo sacerdotale, inviamo questa lettera per esprimerti i migliori auguri e significarti il fraterno affetto che ci unisce in Cristo”. Sono queste le parole di papa Francesco indirizzate all’arcivescovo di Lecce.

 “Conoscendo bene l’impegno e la diligenza profusi nel sacro ministero, questa circostanza ci è propizia per congratularci di cuore con te per le opere compiute, ricche di frutti”, scrive ancora il Papa in una lettera nella quale ha voluto ricordare i vari incarichi pastorali assunti dall’arcivescovo D’Ambrosio e far giungere il suo augurio per gli importanti traguardi nel ministero episcopale e sacerdotale.

Le celebrazioni per il venticinquesimo anniversario dell’arcivescovo D’Ambrosio saranno semplici e sobrie. Prenderanno il via a partire da domani con una giornata dedicata alla preghiera e al ringraziamento e culminerà con la veglia in cattedrale alle ore 20. Nel giorno dell’Epifania, invece, è prevista una solenne concelebrazione eucaristica.

 “A venticinque anni dalla mia ordinazione episcopale – scrive D’Ambrosio - ricevuta nella Basilica di San Pietro il 6 gennaio 1990, dalle mani di San Giovanni Paolo II, ho pensato a un segno di gratitudine verso tutti voi mei compagni di viaggio nelle varie ‘trasferte’ che il Signore nei suoi imperscrutabili disegni e nell’obbedienza alla Chiesa ha voluto per me”. “E’ nata da questa mia personale storia l’idea di una lettera – prosegue l’arcivescovo - che intende narrare la bellezza e la ricchezza della sovrabbondante grazia che il sacramento dell’Ordine ha donato alla mia vita e l’immenso credito di fiducia che il Signore ha voluto aprire con me, nonostante i limiti e le miserie della mia evidente fragilità, a volte appesantita da risposte incerte, ritardi ingiustificati, generosità mancate, paure immotivate. Per questo ho scelto di offrirvi una lectio-meditatio di Ebrei 5,1-10 su Cristo sacerdote misericordioso e fedele: un tentativo di salire per entrare nel mistero e poterlo annunziare e testimoniare ai fratelli”.

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