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Politica Piazza Tito Schipa

Area ex Massa, via ai lavori: "sì" dal ministero dei Beni culturali

La Direzione regionale per i beni culturali della Puglia ha dato il via libera alla ripresa del progetto che prevede la realizzazione di un centro direzione nel centro della città. Previsto spazio museale per i reperti

 

LECCE – Riprendono i lavori in piazzetta Tito Schipa. E forse tra un mese. La direzione regionale per i beni culturali paesaggistici della Puglia (Ministero per i beni e le attività culturali), ha dato il via libera alla ripresa del progetto, fermo da mesi per il ritrovamento di reperti archeologici, che in quella piazza prevede la nascita di un centro direzionale con annessi 500 posti auto, 200 ufficie vari spazi commerciali. 
 
A marzo scorso fu proprio l'assessore ai Lavori pubblici, Gaetano Messuti, e il dirigente comunale, Claudia Branca, che chiarirono il perché del blocco dei lavori:  non sarebbe potuto passare alla fase esecutiva prima di un pronunciamento inappellabile sulla rilevanza archeologica dell'area. Gli approfondimenti in tal senso sono stati chiesti, sempre nel marzo scorso, dal Comitato per la valorizzazione del patrimonio archeologico per completare studi già effettuati dalla Soprintendenza e dall'Università del Salento. Più precisamente, dall'allora Dipartimento dei beni culturali (correva l'anno 1997) che, sulla base di cinque sondaggi effettuati nel terreno, consegnò una relazione che escludeva la particolare rilevanza archeologica del sito dove, un tempo, sorgeva un monastero.“
 
Questa mattina, nella sala giunta di Palazzo Carafa, il sindaco Paolo Perrone e Gaetano Messuti, in qualità di assessore uscente, hanno dato la notizia che i lavori riprenderanno sulla base del parere che giunge direttamente dal ministero. In sostanza, via la progetto purché si rispettino “specifiche prescrizioni relative alla tutela architettonica”. Quali?a 005-4
 
Ecco quanto si legge nella nota del ministero: “Considerato che le strutture murarie della chiesa e del complesso conventuale preesistenti emerse dallo scavo si presentano fortemente alterate e compromesse, non solo per le modifiche effettuate quando il complesso  è stato adibito a caserma, ma anche per la successiva realizzazione delle infrastrutture cittadine a rete interna di gas e illuminazione pubblica e considerato che il progetto prevede la realizzazione di un parcheggio interrato, di una piazza e di un fabbricato commerciale con il montaggio della tettoia liberty e la valorizzazione dei resti rinvenuti, con parziale mantenimento delle strutture murarie della chiesa, riproposizione con disegno pavimentale dell’impianto planimetrico del complesso conventuale e allestimento dei reperti (all’interno di uno spazio museale, ndr) che dovrà tenere conto di tale situazione preesistente e degli aspetti di valorizzazione, per quanto di competenza, si esprime parere favorevole”. 
 
Ma con queste condizioni. Primo, lo scavo dovrà essere esteso all’intera area del progetto, con la bonifica e il recupero dei reperti archeologici. Secondo, i lavori dovranno tenere conto delle soluzioni che consentano la massima conservazione e leggibilità delle strutture preesistenti, con particolare riferimento alla planimetria della chiesa. Terzo, la tettoria liberty, recuperata dal vecchio mercato coperto di piazza Libertini, dovrà essere inegrata al progetto con una apposita relazione tecnica.
Gli interventi, poi, dovranno essere affidati ad archeologi esterni di comprovata esperienza. 
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