Assessore rinuncia all'indennità per aiutare bilanci
Scelta in controtendenza di Cosimo Adamo, appartenenente all'Unione Jonica-Salentina, che, in una fase di difficoltà gestionali per i servizi rinuncia all'indennità: "Resto comunque nella giunta"
Redazione
23 dicembre 2009 14:58
ALLISTE - Cosimo Adamo, assessore all'unione dei comuni Jonica-Salentina, che comprende Alliste, Melissano, Racale, Taviano, e Matino, ha annunciato ieri di rinunciare all'indennità di carica: un atto certamente in controtendenza rispetto alla regola di quella che spesso viene definita "la casta": "Ho provveduto a depositare la dichiarazione di rinuncia alla mia indennità di carica (che peraltro da qualche mese non percepiamo) - spiega Adamo -, in quanto ritengo che la ridotta attività che svolgiamo in seno all'Unione, non necessiti di essere retribuita con alcuna indennità".
Adamo sottolinea come nell'estate 2006 all'epoca dell'insediamento l'indennità era di 700 euro circa (540 al netto della ritenuta) ed il servizio che veniva gestito in comune era unicamente quello relativo al verde pubblico; dopo un anno, essendo diminuiti i finanziamenti provenienti dallo Stato, si è deliberata la riduzione dell'indennità ad euro 500 (390 netti), ma dopo tre anni, l'unico servizio che continua ad essere gestito in comune, rimane quello del verde pubblico.
Secondo Adamo, le iniziative in tre anni sono state diverse, tra le quali la Maratona dell'Unione "Unicorriamo", la Bit di Milano insieme coi comuni di Gallipoli ed Ugento, i convegni promossi, corsi di formazione destinati agli agenti di polizia municipale e a tanti giovani laureati in materia di diritto penale e di prevenzione e intervento in materia di uso e abuso di sostanze stupefacenti, la partecipazione ad importanti bandi, che prevedono il finanziamento totale di opere come la misura Ipa Adriatico con investimenti per euro 870mila euro nel campo delle infrastrutture e servizi relativi allo sviluppo turistico e turismo sostenibile, e l'Interreg Italia-Grecia relativo alla promozione del patrimonio culturale e sociale, con la realizzazione (se finanziato) del recupero e valorizzazione del frantoio ipogeo di Felline, del recupero degli affreschi di Palazzo Santaloja a Melissano, del restauro degli affreschi della Chiesa di S. Maria dei Fiumi a Racale e del restauro della Chiesetta di S. Marina a Taviano, per un investimento totale di 300mila euro.
"Il problema - dichiara Adamo - è che in mancanza di servizi gestiti in comune, l'attività degli assessori diventa molto blanda e poco significativa, ma i servizi per essere gestiti hanno bisogno di progetti e, soprattutto di denari, che via via sono sempre più diminuiti. È una specie di gatto che si morde la coda".
"Una decina d'anni or sono - prosegue -, la nostra Unione, essendo la prima tra comuni del centro-Sud, beneficiava di trasferimenti statali che arrivavano anche ad un milione di euro, per arrivare agli attuali 70.000,00, che bastano a stento per consentire la sopravvivenza dell'ente (tra indennità degli assessori e dello staff tecnico, costituito dal dottor D'Argento e dall'ing. Manco)"
Mentre, per il servizio del verde pubblico, appare necessario che ciascun comune contribuisca con proprie risorse per consentire il pagamento dell'azienda vincitrice dell'appalto. Da qui il gesto di Adamo, che rinuncia all'indennità per dare un contributo simbolico ai servizi dell'unione, senza tuttavia criticare chi ritenga giusto continuare a percepirla: "Ritengo, in ogni caso - precisa -, che l'Unione dei comuni debba continuare ad esistere, soprattutto perché nella programmazione dello Stato, delle Regioni, delle Province e dei vari enti intermedi, vengono e verranno sicuramente sempre di più favorite le aggregazione tra comuni; e questo è un treno che non ci possiamo permettere di perdere, e che ci potrà consentire di poter usufruire di progetti e servizi, che altrimenti, con risorse comunali sarebbero difficilmente realizzabili". Per questo motivo, nonostante la rinuncia all'indennità, Adamo resta in giunta, assicurando il proprio impegno per il bene dell'Unione.
Adamo sottolinea come nell'estate 2006 all'epoca dell'insediamento l'indennità era di 700 euro circa (540 al netto della ritenuta) ed il servizio che veniva gestito in comune era unicamente quello relativo al verde pubblico; dopo un anno, essendo diminuiti i finanziamenti provenienti dallo Stato, si è deliberata la riduzione dell'indennità ad euro 500 (390 netti), ma dopo tre anni, l'unico servizio che continua ad essere gestito in comune, rimane quello del verde pubblico.
Secondo Adamo, le iniziative in tre anni sono state diverse, tra le quali la Maratona dell'Unione "Unicorriamo", la Bit di Milano insieme coi comuni di Gallipoli ed Ugento, i convegni promossi, corsi di formazione destinati agli agenti di polizia municipale e a tanti giovani laureati in materia di diritto penale e di prevenzione e intervento in materia di uso e abuso di sostanze stupefacenti, la partecipazione ad importanti bandi, che prevedono il finanziamento totale di opere come la misura Ipa Adriatico con investimenti per euro 870mila euro nel campo delle infrastrutture e servizi relativi allo sviluppo turistico e turismo sostenibile, e l'Interreg Italia-Grecia relativo alla promozione del patrimonio culturale e sociale, con la realizzazione (se finanziato) del recupero e valorizzazione del frantoio ipogeo di Felline, del recupero degli affreschi di Palazzo Santaloja a Melissano, del restauro degli affreschi della Chiesa di S. Maria dei Fiumi a Racale e del restauro della Chiesetta di S. Marina a Taviano, per un investimento totale di 300mila euro.
"Il problema - dichiara Adamo - è che in mancanza di servizi gestiti in comune, l'attività degli assessori diventa molto blanda e poco significativa, ma i servizi per essere gestiti hanno bisogno di progetti e, soprattutto di denari, che via via sono sempre più diminuiti. È una specie di gatto che si morde la coda".
"Una decina d'anni or sono - prosegue -, la nostra Unione, essendo la prima tra comuni del centro-Sud, beneficiava di trasferimenti statali che arrivavano anche ad un milione di euro, per arrivare agli attuali 70.000,00, che bastano a stento per consentire la sopravvivenza dell'ente (tra indennità degli assessori e dello staff tecnico, costituito dal dottor D'Argento e dall'ing. Manco)"
Mentre, per il servizio del verde pubblico, appare necessario che ciascun comune contribuisca con proprie risorse per consentire il pagamento dell'azienda vincitrice dell'appalto. Da qui il gesto di Adamo, che rinuncia all'indennità per dare un contributo simbolico ai servizi dell'unione, senza tuttavia criticare chi ritenga giusto continuare a percepirla: "Ritengo, in ogni caso - precisa -, che l'Unione dei comuni debba continuare ad esistere, soprattutto perché nella programmazione dello Stato, delle Regioni, delle Province e dei vari enti intermedi, vengono e verranno sicuramente sempre di più favorite le aggregazione tra comuni; e questo è un treno che non ci possiamo permettere di perdere, e che ci potrà consentire di poter usufruire di progetti e servizi, che altrimenti, con risorse comunali sarebbero difficilmente realizzabili". Per questo motivo, nonostante la rinuncia all'indennità, Adamo resta in giunta, assicurando il proprio impegno per il bene dell'Unione.
Redazione
23 dicembre 2009 14:58
