rotate-mobile
Politica

Assistenza domiciliare integrata, in arrivo i fondi ministeriali per l'Asl

L’azienda sanitaria intende raggiungere gli standard nazionali (3,8 percento dei pazienti over 65) nel 2017, utilizzando anche i 7 milioni di euro provenienti dai fondi Pac. Il direttore Gorgoni: “Ogni anno spendiamo già 15 milioni di tasca nostra, possiamo fare di meglio”

LECCE – La Asl di Lecce compie un balzo in avanti nel settore delle cure domiciliari, prefissando un obiettivo a lungo termine: entro 3 anni, infatti, l’azienda sanitaria ambisce ad innalzare il numero dei pazienti assistiti, portandoli dagli attuali 4mila e 500 ad almeno 6mila e 750. Lo scopo è quello di allinearsi, entro il 2017, agli standard nazionali che fissano il paletto della quota minima di assistenza domiciliare integrata al 3,8 percento dei pazienti con più di 65 anni. Attualmente la soglia raggiunta dalla direzione strategica di via Miglietta è ferma, infatti, al 2,3 percento: un numero comunque importante, ma migliorabile grazie anche alle somme che arriveranno dal Piani di azione e coesione (Pac).

Nel prossimo triennio è prevista un’iniezione di denaro utile al progetto: 7 milioni di euro, di matrice ministeriale, andranno ad aggiungersi ai 6milioni che già derivano dai Piani di zona. Vale la pena di sottolineare che, nel quadro delle risorse complessive giù utilizzate per tali servizi, la Asl di Lecce già spende 15 milioni di euro l’anno (tra costi diretti ed indiretti), che sono pari al tetto massimo dell’1 percento fissato in sede di conferenza Stato – Regioni.

“Questa direzione sanitaria evidentemente investe già molto sull’assistenza domiciliare– ha spiegato il numero uno di via Miglietta, Giovanni Gorgoni nel corso di una conferenza stampa – ma è possibile fare di meglio, riarticolando la spesa complessiva, in particolare nei rapporti con i fornitori e nella rete organizzativa, senza nulla togliere agli assistiti”.

La Asl di Lecce dovrà fare i conti, comunque, con un’area critica dell’utenza: quella composta dai pazienti più problematici perché allettati. Le cure domiciliari per questa categoria di persone (fornite 24 ore su 24) costano annualmente alla Asl qualcosa come 120mila euro ciascuno: “Parliamo di una 70 di pazienti, stando alle cifre più recenti, che siamo in grado di gestire in maniera esemplare – ha aggiunto il direttore Asl-: oltre che una criticità, questo è per noi un punto di merito”.

L’ultimo accordo per l’utilizzo dei fondi nazionali è stato sottoscritto proprio questa mattina: con il distretto di Galatina, ultimo solo in ordine di tempo, si chiude il cerchio dei 10 distretti socio sanitari che potranno potenziare i propri servizi di assistenza domiciliare. I destinatari del progetto sono, appunto, gli over 65, compresi i pazienti terminali. Ma l’utenza è molto eterogenea, anche dal punto di vista demografico, a seconda dei singoli distretti: quello di Poggiardo, infatti, è tradizionalmente il più “anziano”, diversamente da Casarano in cui l’età dei pazienti è leggermente più bassa della media.

“L’accordo raggiunto rappresenta un importante traguardo cui corrisponderà una nuova partenza”, ha concluso il direttore Gorgoni.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Assistenza domiciliare integrata, in arrivo i fondi ministeriali per l'Asl

LeccePrima è in caricamento