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Assistenza malati oncologici, Bellanova incalza la Regione

La parlamentare del Pd scrive a Vendola e a Fiore sulla prossima scadenza del fondamentale servizio per circa 700 malati e le loro famiglie: "Individuare senza indugi una soluzione"

 

LECCE - Lunedì sono saliti sul tetto del "Vito Fazzi" di Lecce e da ancor prima hanno messo su un presidio presso la Direzione generale dell'Asl in via Miglietta. Gli operatori che prestano assistenza ai malati oncologici guardano preoccupati al conto alla rovescia che li separa dalla fine del contratto che per un anno li ha visti sul campo, accanto ai pazienti e alle loro famiglie. E che avrebbe dovuto ricevere il via libera per il prolungamento per altri dodici mesi, se la situazione non si fosse complicata per le note ristrettezze tra le quali si muove la burocrazia regionale.
 
L'esigenza di una risposta chiarificatrice è improcastinabile, nell'interesse di un servizio considerato comunque integrativo dell'assistenza primaria, dei lavoratori e delle famiglie dei malati. L'onorevole Teresa Bellanova, del Partito democratico, ha scritto al presidente della Regione, Nichi vendola e all'assessore alla Salute, Tommaso Fiore.
 
"Dopo aver impiegato per un anno cento lavoratori, tra operatori socio-sanitari e autisti, a regalare una speranza a quelle famiglie duramente colpite dal dramma della malattia, oggi stiamo rischiando di abbandonarle nuovamente alla solitudine della sofferenza e dei sacrifici. Stiamo parlando di circa  700 pazienti oncologici che in sei mesi hanno usufruito del servizio, il quale constava non solo di accompagnamento per le sedute di radio e chemioterapia ma anche dell'assistenza domiciliare".
 
Nel corso di un incontro a Bari, Fiore ha promesso di convocare i vertici delle Asl di Lecce e Brindisi per studiare una riorganizzazione che non prescinda dalla riconferma del servizio, ma - scrive la Bellanova _, "questa iniziativa, tuttavia, tarda a produrre effetti concreti e questo non fa che accrescere la disperazione tra i lavoratori e le famiglie interessate". La parlamentare salentina rivolge dunque i due esponenti del governo regionale ad "individuare senza indugi una soluzione"
 

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