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Assistenza sanitaria di base per chi non ha fissa dimora: sì unanime alla legge

Il primo firmatario è il consigliere regionale Donato Metallo. L'universalità della cura prevista dalla Costituzione assicura già le prestazioni urgenti: ora un passo in avanti condiviso da tutte le forze politiche

LECCE - Con il via libera di tutte le forze politiche rappresentate nel Consiglio regionale, è stata approvata la legge che assicura alle persone senza fissa dimora un medico e l'assistenza sanitaria di base. In questo modo si compie un ulteriore passo in avanti nel solco del principio di universalità delle cure, garantito dalla Costituzione.

Finora, infatti, sono assicurati gli interventi di pronto soccorso: nessuno che abbia bisogno di terapie urgenti può essere respinto da un ospedale. Con il provvedimento votato oggi si aggiunge un tassello che mancava a coloro che non risultano iscritti negli elenchi delle aziende sanitarie per mancanza del requisito della residenza: "Questo significava meno prevenzione - spiega il consigliere Donato Metallo, primo firmatario -, meno cura, meno dignità. Soprattutto per le persone che vivono già in condizioni di difficoltà economica e sociale".

Spiega ancora l'ex sindaco di Racale: "Per queste ragioni questa legge - che di fatto integra e completa la legge del 2009 dell’allora presidente Vendola che già andava in questa direzione per l’integrazione degli stranieri – era necessaria sul piano umano, sociale, sanitario, e anche economico. Basti pensare che l’investimento pubblico per un assistito da parte del medico di medicina generale è di circa 90 euro l’anno, mentre l’assistenza in un pronto soccorso può costare anche 400 euro. Oggi il Consiglio regionale pugliese ha approvato una legge giusta e avanzata, tenendo insieme importantissimi principi di giustizia sociale ed equità della spesa pubblica".

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