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Denuncia da Torre Chianca: “Incuria e degrado, i turisti prenotano e poi scappano”

L'associazione che si è costituita di recente per rappresentare gli interessi di residenti ed esercenti, proseguendo nell'attività svolta da vari comitati, ripropone all'amministrazione comunale tutte le annose criticità della marina leccese

TORRE CHIANCA (Lecce) – C’è ancora tempo per salvare Torre Chianca dal degrado e renderla “presentabile” per la stagione estiva? La domanda è sempre la stessa, da molti anni a questa parte. I residenti, i villeggianti, gli esercenti della marina leccese se la pongono in continuazione, tante volte quante sono  le sollecitazioni all’amministrazione comunale con la quale si alternano momenti di scontro ad altri di confronto.

A portare avanti le rivendicazioni è adesso l’associazione Marina di Torre Chianca, una onlus di cui è stato appena nominato il consiglio direttivo. Il presidente è Francesco Mazzo, il vice Antonio Varratta. Il ruolo di segretario è stato affidato a Daniele Biasco, quello di tesoriere a Biagio Perrone. Armando Montinaro, Giuseppe Bozzardi, Angelo Vincenti, Giovanbattista Alteri e Ilario Muci compongono il collegio dei probiviri. Il consulente legale è Carlo Leo.

L’associazione  chiede che una volta per tutte il Comune di Lecce – nelle persone degli assessori all’Ambiente (Guido), ai Lavori pubblici (Messuti) e alla Mobilità (Pasqualini) provveda agli interventi urgenti di manutenzione e di pulizia e, allo stesso tempo, si doti di una programmazione capace di creare le condizioni perché i turisti siano attratti dalla marina e dal vicino Parco naturale regionale Bosco e Paludi di Rauccio. A scorrere l’elencazione delle note dolenti, invece, il tempo sembra essersi fermato, perché sono sempre le stesse, peraltro confluite anche in un esposto presentato alla Procura della Repubblica.

“Le strade interne – si legge nel comunicato - mancano del manto stradale, d’inverno si allagano e celano vere e proprie voragini che impediscono anche una semplice e comoda passeggiata, più di una volta famiglie della marina sono rimaste bloccate in casa. I canali di scolo delle acque non vengono mai dragati e puliti provocando così la proliferazione di animali ed insetti dannosi per la salute umana. Il verde pubblico non è curato adeguatamente e spesso sono i cittadini stessi a doversi impegnare in prima persona per rendere vivibile la marina. La piazzetta adiacente il campetto sportivo in via del Lillà è sempre affollata da caravan ed è usata come salotto personale da nomadi che ci bivaccano e la sporcano incivilmente, oltre a minare gravemente e visibilmente la sicurezza e la serenità del territorio: ciò porta ad una perdita d’immagine che riverbera influssi negativi su tutta la marina e quindi anche sulla sua economia”.

Antonio Varratta, il vice presidente riferisce di un episodio recente: “Pochi giorni fa ho perso due clienti a causa del malcostume e del degrado che i nomadi hanno creato nella Piazzetta adiacente a via del Lillà ed in generale in tutta la Marina. Due turisti austriaci che avevano prenotato, giunti sul posto, sono fuggiti a gambe levate quando hanno visto l’incuria e la sporcizia disseminata ovunque”.

L'assessore all'Ambiente, da parte sua, ha assicurato di essere sul pezzo, e cioè in costante contatto con il consorzio "Ugento e Li Foggi" che competenza sui canali: secondo quanto risulta all'amministratore di Palazzo Carafa i lavori sarebbero stati appaltati. Per quanto di sua pertinenza, si sta procedendo anche alla pulizia dell'arenile e alla rimozione di rifuti in amianto, a Torre Chianca così come nelle altre marine.

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