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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Avvocati compatti contro la riforma della geografia giudiziaria: astensione

La cancellazione delle sezioni distaccate del tribunale del capoluogo mette tutti d'accordo. Oggi e domani udienze deserte: incontro tra l'Organismo unitario dell'avvocatura, il Consiglio nazionale forense e l'Ordine degli avvocati

LECCE – L’avvocatura salentina fa fronte compatto contro la tanto discussa riforma della geografia giudiziaria che ha, di fatto, cancellato le sezioni distaccate del Tribunale del capoluogo salentino. Ad essere trasferite a Lecce sono state  ben sette: Campi Salentina, Casarano, Galatina, Gallipoli, Maglie, Nardò e Tricase. Un trasferimento iniziato già da alcune settimane, che negli ultimi giorni ha palesato tutte le sue criticità.

Per discutere di queste problematiche e spiegare le ragioni dell’astensione dell’avvocatura da tutte le udienze per i giorni 17 e 18 ottobre, nel capoluogo salentino si sono riuniti i rappresentanti dei tre organi dell’avvocatura: l’Oua (Organismo unitario avvocatura), rappresentato dall’avvocato Giuseppe Bonsegna; il Cnf (Consiglio nazionale forense), con l’avvocato Antonio De Giorgi; e l’Ordine degli avvocati con il presidente Raffaele Fatano.

Il presidente Fatano, coadiuvato dai colleghi Roberta Altavilla e Luigi Rella (coordinatori rispettivamente per il settore civile e penale), ha puntato l’indice contro i tanti problemi generati dall’accorpamento delle sezioni distaccate del Tribunale di Lecce: dai tempi lunghissimi per la calendarizzazione delle udienze penali, che ora patiscono rinvii di diversi mesi, alla distribuzione del personale di cancelleria, assolutamente insufficiente a gestire il lavoro quotidiano, dalle disfunzioni delle cancelleria della volontaria giurisdizione e della esecuzione mobiliare, completamente paralizzate dall’eccessivo carico di lavoro, alla mancata registrazione ed informatizzazione di interi fascicoli che sono stati solo fisicamente trasportati a Lecce.

Per tutti questi motivi, nonostante gli sforzi fino a questo momento operati dalla dirigenza del Tribunale, l’Ordine degli avvocati di Lecce ha deciso di indire due giorni di astensione per giovedì e venerdì. Venerdì in particolare gli avvocati incontreranno il presidente della Corte d’Appello Mario Buffa, per rappresentargli tutte le criticità che si ripercuotono, naturalmente, sui cittadini.

Sul fronte della protesta in prima linea, come sempre negli ultimi mesi, anche l’Oua (Organismo unitario avvocatura) che, attraverso l’avvocato Giuseppe Bonsegna, rappresentante distrettuale, evidenzia come siano a rischio migliaia di processi per prescrizione. Sotto accusa anche i risparmi conseguiti con il nuovo assetto. L’avvocato Bonsegna ha sottolineato come la protesta non sia in alcun modo finalizzata alla difesa della corporazione, ma a salvaguardare l’autonomia e l’indipendenza della professione.

“Le manovre economiche e gli interventi legislativi – spiega il rappresentante distrettuale dell’Oua, da anni impegnato a difesa della professione forense – hanno disintegrato il diritto di difesa dei cittadini. La ridefinizione della geografia giudiziaria demolisce la giustizia, a discapito delle classi più deboli”. “Molti uffici sono al collasso – afferma il noto penalista –, le udienze vengono rinviate d’ufficio, gli scatoloni sono sui pavimenti con dentro i fascicoli di procedimenti che riguardano migliaia di cittadini. Si lavora in condizioni precarie e sono a rischio molti processi per prescrizione, per non parlare di code infinite dinanzi alle cancellerie e dagli ufficiali giudiziari”. Domani, proprio in concomitanza con la prima giornata di astensione, l’assemblea nazionale dell’Oua si riunirà proprio a Lecce per discutere di problematiche che travalicano i confini della provincia salentina.

Alle parole dell’avvocato Bonsegna fanno eco quelle del rappresentante del Consiglio nazionale forense, Antonio De Giorgi, che evidenzia come ci si trovi dinanzi a un degrado normativo e di cultura giuridica. “L’avvocatura non può essere soggetta ad alcun condizionamento, deve riappropriarsi del suo ruolo di autonomia e tutelare gli interessi del cliente”. 

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