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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica Melendugno

Audizione alla Camera: i consulenti del Comune "smontano" il gasdotto

In Commissione Esteri il professor Dino Borri, che ha coordinato le osservazioni di Melendugno allo studio ambientale e sociale di Tap, l'esperta di accordi internazionali Elena Gerebizza e l'energy manager Antonio De Giorgi

ROMA – “Non si firmano cambiali in bianco. Vorrei che il voto sul trattato venisse messo in calendario dopo la valutazione di impatto ambientale, per consentire un approfondimento da tutti i punti di vista”. Così Marco Potì, sindaco di Melendugno, ha commentato l’audizione in Commissione esteri al Senato sulla vicenda del progetto di gasdotto presentato dal consorzio Trans Adriatic Pipeline, che prevede l’approdo a San Foca.

A parlare davanti ai senatori membri dell’organismo – i banchi erano semideserti per la defezione in massa del centrodestra – Elena Gerebizza, esperta in geopolitica e accordi internazionali per conto dell’associazione non governativa Recommon, Dino Borri, che insegna Ingegneria del territorio al Politecnico di Bari e Antonio De Giorgi, Energy manager e studioso di strategie di approvvigionamento energetico. Tutti e tre hanno lavorato alle osservazioni inviate dal Comune di Melendugno al ministero dell’Ambiente. Nei prossimi giorni è atteso il via libera definitivo della Camera all’accordo trilaterale tra Italia, Grecia e Albania, che rappresenta la base giuridica indispensabile per l’avvio materiale dell’opera, fortemente voluta dal governo italiano e dall’Unione Europea.

Dopo due ore e mezzo di argomentazioni, il primo cittadino di Melendugno – che ha seguito in diretta web l’audizione - ha voluto mandare un messaggio chiaro e circostanziato dal punto di vista politico: “Mi sembra che gli interventi siano stati apprezzati dalla Commissione. Sono dispiaciuto per l’assenza di molti deputati: si dovrebbe conoscere per deliberare. Quindi – ha dedotto Potì-, o sono poco interessati alla questione oppure si attestano sulle rassicurazioni fornite da Tap. Guarda caso si tratta di quella parte politica che sta cercando di non affrontare la questione”. E il riferimento del sindaco è andato alla seduta di consiglio provinciale di ieri, nella quale la discussione sul gasdotto è stata aggiornata ai prossimi giorni nonostante l’ente disponga già della relazione affidata da Alberto Basset, docente all’Università del Salento.

(Guarda a questo link il video completo dell'audizione)

Dal punto di vista dei contenuti rappresentati in commissione, si è trattato di una vera e propria demolizione del progetto. Gerebizza ha spiegato che il Parlamento non è chiamato ad una semplice ratifica di un accordo internazionale, ma al via libera ad un meccanismo con risvolti finanziari molto complicati che pongono condizioni molto severe agli stati che lo sottoscrivono. L’esperta ha chiesto quindi che il progetto di gasdotto venga valutato nella sua interezza per quanto riguarda la valutazione di impatto ambientale e non solo per il tratto del canale d’Otranto per quello a terra.

(Leggi l'intervento di elena_gerebizza)

Borri, che ha coordinato il team che redatto il “contro-rapporto” per conto del Comune di Melendugno, ha calcato la mano sull’approssimazione dell’Esia, lo studio di impatto ambientale e sociale preparato da Tap stessa e reso noto nella sua versione definitiva il 10 settembre. “Dei dodici allegati solo due sono commentabili: quello sull’inquinamento sonoro e quello sull’ecosistema urbano. Il professore ha rimarcato l’assenza di uno studio sul suolo, che invece dovrebbe essere obbligatorio, ricordando come alcune zone della Grecia e dell’Albania, sulle quali passerà il gasdotto siano ad alto rischio sismico. 

Il commento da parte del Comitato No Tap.

Il Comitato No Tap, che segue passo dopo passo l’evoluzione dell’iter per la realizzazione dle gasdotto ha commentato con soddisfazione: “Questa mattina in commissione Esteri della Camera si è avuta un’idea, se pur parziale e limitata dai tempi stretti, dei dubbi finanziari,ambientali e strategici di quest'opera. Ora speriamo che nessuno voglia prendersi la responsabilità di ratificare accordi al buio che peserebbero sul Paese intero. Alla luce di questo chiediamo la sospensione della ratifica dell'accordo trilaterale tra Italia, Albania e Grecia finché non saranno chiari i vantaggi e gli svantaggi di un’opera che sulla carta è privata, ma in pratica è a carico dei cittadini sia dal punto di vista finanziario, che sociale, che ambientale”.

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