Scu, struttura reticolare e peculiarità provinciali. Il focus sul Salento
La commissione parlamentare antimafia prosegue il programma delle audizioni. Dopo gli incontri con la Dda e i procuratori la conferenza finale della presidente Bindi
LECCE – Una giornata di approfondimenti investigativi prima del bilancio finale. Prosegue presso la prefettura di Lecce il progamma di audizioni della commissione antimafia.
L'organismo parlamentare, composto in questa missione salentina da dieci componenti, nel primo pomeriggio di oggi incontra i massimi responsabili della magistratura inquirente che nelle tre province della Puglia meridionale coordinano la repressione dei reati in particolare attenzione alla criminalità organizzata: Cataldo Motta, capo della direzione distrettuale antimafia di Lecce e procuratore della Repubblica nel capoluogo salentino, Marco Dinapoli e Franco Sebastio, rispettivamente procuratori di Brindisi e Taranto. Ciascuno di loro accompagnato dai sostituti e dagli aggiunti impegnati in prima linea.
Prima delle audizioni la presidente della commissione, Rosy Bindi, ha incontrato per pochi minuti i cronisti. Vige il massimo riserbo – tra ieri e questa mattina sono stati ascoltati i prefetti – e solo domani mattina, nel corso di una conferenza stampa si potranno fare i dovuti approfondimenti per temi e per zone.
“Si conferma l’utilità della nostra presenza come commissione - ha dichiarato l’esponente del Pd - in questa parte di Puglia che è la patria della Scu dove si ribadisce la sua struttura reticolare che, peraltro, assume caratteristiche diverse anche nelle tre province”.
Dai colloqui intercorsi finora, ha anticipato la presidente, si può dire che “non siamo ancora di fronte a una mafia che abbia fatto il salto verso l’imprenditorialità; le attività sono prevalentemente quelle criminali come la droga, le estorsioni, ma si deve vigilare perché un’eventuale loro crescita può portare a una penetrazione nell’economia legale, a un accaparramento degli appalti, a un’influenza forte nei confronti della politica e della pubblica amministrazione”.