rotate-mobile
Politica

Aumento delle rendite catastali, Perrone studia come rimediare al salasso

I tecnici di Palazzo Carafa starebbero verificando la strade percorribili per neutralizzare l'effetto del riclassamento degli immobili di quasi tutta la città. Pd e Mrs attaccano: "Insostenibili altre tasse"

 

LECCE -  Saranno stati molti i leccesi proprietari di immobili che, dopo l’annuncio della revisione degli estimi catastali, hanno iniziato a prendere in seria considerazione l’ipotesi di vendere. Nel corso di una conferenza stampa tenuta ieri, infatti, il capogruppo di Lecce Bene Comune, Carlo Salvemini, ha illustrato con delle simulazioni le conseguenze sul portafoglio dell’aggiornamento delle rendite catastali, secondo un’attività che l’Agenzia del territorio ha condotto su mandato dell’amministrazione comunale su quasi tutto il perimetro urbano della città: di fatto sono rimaste escluse solo la 167 B e le marine.

E’ come se, usando una semplificazione, le abitazioni e i locali destinati ad altro uso avessero guadagnato due classi all’interno della stessa categoria, il che porta ad un aumento ragguardevole della base imponibile . Insomma, una vera e propria batosta che, dal 2013, interverrà in un contesto già provato dall’aumento dell’Imu deliberato le scorse settimane. Forse troppo provato, considerata la fase di crisi economica perdurante e di elezioni prossime, tanto che il sindaco, Paolo Perrone, sta verificando con i tecnici di Palazzo Carafa la possibilità di neutralizzare gli effetti del riclassamento. Richiesta avanzata da Salvemini con una mozione urgente che dovrà essere discussa nel prossimo consiglio comunale.

“Non possiamo che condividere il nuovo orientamento espresso dal sindaco – ha commentato Antonio Rotundo, esponente del Pd al Comune di Lecce -  perché tiene conto del fatto che la città sta già stringendo la cinghia e non è nelle condizioni di sopportare quella che si configura come una nuova batosta sui contribuenti, sulle famiglie e sulle imprese”.

Dal Partito Democratico di Lecce arriva poi anche un’apertura di credito nei confronti del primo cittadino, a firma del neo segretario cittadino, Andrea Imbriani: Il Pd si augura, per il bene dei leccesi ed il mantenimento dell’efficienza dei servizi, che al sindaco Perrone vengano riconosciute, anche nelle competenti sedi di giustizia, la bontà delle proprie ragioni circa il taglio dei trasferimenti al Comune di Lecce. Nel frattempo, però, non possiamo accontentarci  più delle generiche e fatue promesse proferite dall’assessore Monosi di diminuzione delle tasse, molte delle quali spese a dismisura in campagna elettorale, né sono sufficienti i proclami del sindaco. Servono i fatti: esercitare anche al Comune di Lecce il rigoroso controllo della spesa corrente e l’eliminazione del superfluo”.

Un perentorio invito a bloccare l’aggiornamento delle rendite catastali arriva anche del vice presidente del Movimento Regione Salento, Cristian Sturdà: “I danni che provocherebbe l’entrata in vigore di questi aumenti delle rendite catastali, sarebbero multipli, poiché dal valore delle rendite catastali, si calcolano diverse imposte e tasse che colpiscono tutti. Altresì anche il mercato immobiliare locale, già fortemente in crisi, subirebbe un colpo durissimo. In questo momento storico è impensabile continuare a salassare i cittadini”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Aumento delle rendite catastali, Perrone studia come rimediare al salasso

LeccePrima è in caricamento