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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Autopompa guasta spostata da Ugento a Tricase: scontro Conapo-Lecci

Il sindacato replica alle parole del sindaco di Ugento, che ha lamentato lo "scippo" del mezzo, spostato dal distaccamento dei volontari a quello professionale. Ma il segretario del sindacato replica: "Parole inopportune, decisione necessaria e temporanea"

UGENTO – “Assurdo e sterile attacco portato dal sindaco di Ugento verso la gestione dell’apparato di soccorso tecnico urgente dei vigili del fuoco in provincia di Lecce”. Il segretario provinciale del Conapo, Sindacato autonomo vigili del fuoco, Giancarlo Capoccia, replica così alle parole del sindaco Massimo Lecci, tacciando le sue affermazioni come inopportune, dal punto di vista tecnico e politico.

Il sindaco ugentino lamenta lo spostamento dell’autopompa in dotazione al distaccamento volontario di Ugento a quello professionale di Tricase, tanto da aver parlato di un vero e proprio scippo, che fa seguito a un’altra decisione che ha suscitato polemiche. E cioè, quella riguardante il ridimensionamento del territorio di competenza dei volontari ai soli territori di Ugento, Salve e Acquarica del Capo, quando prima arrivavano a coprire molti altri comuni, ora sotto la giurisdizione dei pompieri di Gallipoli e Tricase.

A tale proposito, già il primo cittadino di Melissano, Roberto Falconieri, aveva sollevato un polverone con una delibera in cui la sua Giunta chiedeva la sospensione del provvedimento. 

Segretario Provinciale CONAPO Giancarlo Capoccia-2“Dimentica di considerare – dice Capoccia, rivolgendosi oggi al sindaco di Ugento, Lecci, sul caso dell'autopompa - le motivazioni alla base di questa scelta ed anche il suo carattere temporaneo e di estrema necessità. In questo modo trasforma una normale operazione di gestione delle risorse, alla quale lo stesso primo cittadino non ha alcuna competenza, in quello che presenta come un attacco alla sicurezza del suo territorio, rischiando peraltro di creare un ingiustificato allarme fra la popolazione”.

“Il sistema di soccorso provinciale è composto dai distaccamenti professionali che coprono le esigenze del territorio”, precisa Capoccia. “Le realtà volontarie, come quella di Ugento, sono di supporto al sistema di soccorso che deve comunque garantire il servizio, volontari presenti o meno ed è infatti all’uopo strutturato”.

Il problema è comunque temporaneo. “Risulta evidente che se, come in questo caso, il mezzo in dotazione ad una caserma professionale, che giova ricordare appartiene al ministero dell’Interno, si guasta e non ci sono macchine sostitutive, per il tempo necessario alla riparazione si rischiera un autopompa da un’altra caserma. Siccome nessuna caserma possiede due autopompe – aggiunge -, allora si sposta l’automezzo meno importante per il dispositivo, cioè quello di un distaccamento volontario”. E dato che, come detto, le polemiche sulle alterne vicende del distaccamento di Ugento non mancano, Capoccia invita anche il comando dei vigili del fuoco “ad assumere una posizione ufficiale sull’argomento”.

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