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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Autorità portuale, è caos: Brindisi teme l’ingerenza di Lecce

Il Comitato portuale ha bocciato il consuntivo 2012: il presidente Haralambidis, che ha presentato la candidatura dell'ex direttore generale della Provincia di Lecce, è isolato. Sullo sfondo un "giallo", denunciato dal Pdl, che coinvolge Blasi

LECCE – La candidatura di Cosimo Casilli a segretario generale dell’Autorità portuale di Brindisi è stata congelata nel corso della seduta del Comitato portuale nella quale è stato bocciato il bilancio consuntivo dell’ente. Alla luce della votazione, il presidente Iraklis Haralambidis, che ha sponsorizzato l’ipotesi che porta all’esponente del Partito democratico, potrebbe rassegnare le dimissioni aprendo così le porte al commissariamento.

E sulla dorsale del basso Adriatico scorre la tensione. Proprio questa mattina, Adriana Poli Bortone, ha presentato una mozione con la quale si invita il presidente della Provincia, Antonio Gabellone, a sollecitare presso il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture il commissariamento dell’Autorità portuale. A sostegno della sua richiesta, la senatrice e consigliere provinciale per di Sud, adduce varie argomentazioni: il valore del turismo per l’economia del territorio, l’importanza del trasporto merci, il fatto che i collegamenti con la Grecia siano garantiti da un solo traghetto con benefici per la concorrenza esercitata da Bari. La cornice del ragionamento, poi, è che il porto di Brindisi appartiene a tutto il Salento.

Nel capoluogo messapico si sente puzza di ingerenza. E la situazione è complicata da un “giallo” che vede al centro Sergio Blasi, segretario regionale del Partito democratico. Il capogruppo del Pdl brindisino, Mauro D’Attis, ha rivelato sulla sua bacheca di Facebook - secondo quanto riferisce il quotidiano on-line Brindisi Report - le presunte pressioni che Blasi avrebbe fatto telefonicamente ad un interlocutore sconosciuto per tenere duro sulla nomina di Casilli, presente al momento della chiamata partita mentre i due democratici erano all’Hotel Tiziano di Lecce.

casilli_002-2-2Cosimo Casilli (nella foto accanto), laureato in Farmacia e Giurisprudenza, è stato dal 2004 al 2009 direttore generale della Provincia di Lecce, oltre ad aver ricoperto le cariche di sindaco ed assessore del Comune di Galatone. Iraklis Haralambidis, invece, è stato indicato come presidente dell’Autorità portuale due anni addietro: considerato vicino all’ex sindaco di Brindisi, Domenico Mennitti, nei giorni scorsi è stato “ripudiato” dal Pdl brindisino. E’ stato lui, come detto, a portare nel Comitato portuale la proposta di nomina di Casilli.

L’esito della seduta odierna dell’organo deliberante rappresenta, naturalmente, un punto di non ritorno. Il sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, che ha votato contro il bilancio, così come il rappresentante designato dalla Regione Puglia e quasi tutti i componenti, ha diramato un comunicato: “E’ stata una decisione sofferta ma necessaria per evitare che si protragga una insostenibile paralisi del porto di Brindisi. Al di là dei tanti motivi che hanno indotto la quasi totalità dei componenti del Comitato portuale ad esprimersi negativamente, è emersa con chiarezza una totale incompatibilità ambientale del presidente Haralambidis che fino all’ultimo ha operato in direzione opposta rispetto a quella auspicabile per una ripresa del porto, acuendo i contrasti tra istituzioni, operatori portuali ed organizzazioni dei lavoratori”. 

“A fronte di un sostanziale immobilismo e del perdurare di tali contrasti – ha aggiunto Consales – si rende necessario un intervento diretto del ministro Maurizio Lupi. A tal proposito, ritengo di dover chiamare a raccolta tutti gli attori del territorio in un incontro che si svolgerà lunedì 23 settembre, alle ore 16, a Palazzo Nervegna. Inviterò a partecipare tutti i componenti del Comitato Portuale, i parlamentari, i consiglieri e gli assessori regionali e i rappresentanti di tutti gli altri enti del territorio. Mi auguro che si concordi sulla proposta di coinvolgere direttamente il presidente Vendola e successivamente il ministro delle Infrastrutture perché si commissari l’ente portuale”.

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