LECCE - Ora si spiega perché l'amministrazione comunale, nel pubblicare l'ultimo bando per la Lupiae Servizi, ha voluto lasciare in piedi l'alternativa tra amministratore unico e presidente del Cda. Nei corridoi di Palazzo Carafa, evidentemente, la strada che stava per portare alla soppressione dell'organo di governo collegiale per far posto ad un solo responsabile - come accade per Alba Service alla Provincia - non soddisfaceva tutti.

E così, quando il Consiglio comunale stava per discutere del piano industriale del prossimo triennio, proprio Damiano D'Autilia, che di Alba Service è l'amministratore delegato, ha proposto una modifica poi approvata con il voto del centro destra, salvo quattro astensioni "pesanti". Addirittura, per rafforzare la presa di posizione, si è legata l'approvazione della delibera a quella dell'emendamento. E così è andata. Il sindaco, che era a conoscenza delle turbolenze intestine, aveva già dato il suo via libera.

Il bando già pubblicato dai primi del mese, da oggi, è stato di conseguenza esteso anche agli altri due componenti del consiglio di amministrazione della società interamente pertecipata dal Comune di Lecce. Gli interessati hanno tempo fino alle ore 12 del 21 dicembre per consegnare all'ufficio Protocollo di Palazzo Carafa la domanda di partecipazione e il curriculum vitae. Il nuovo Cda costerà 30mila euro annui (14 al presidente e 8 a ciascun componente), 65 mila in meno rispetto a quello in scadenza e lo stesso budget è previsto per il Collegio dei sindaci. Come dire, quello che inizialmente era previsto come compenso per una sola persona, adesso sarà suddiviso per tre. Nessuno potrà dire, almeno questa volta, che per soddisfare una logica spartitoria, si sia speso di più.