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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Nuovo bando per gli immobili della Provincia. Con lo sconto del 10 per cento

Riproposta l'alienazione delle unità immobiliari nell'ex convento dei Cassinesi, dell'edificio che ospita la questura e della struttura "La Badessa", sulla provinciale Squinzano - Casalabate. Le offerte devono essere presentate entro il 18 novembre

LECCE – Dopo aver ceduto tre immobili nella prima asta per circa 550mila euro e la caserma che ospita il comando provinciale del Vigili del Fuoco per un milione e mezzo (al ministero dell’Interno), la Provincia di Lecce ci riprova. Puntando sul fatto che il ribasso del 10 per cento sul prezzo originario di vendita faccia uscire allo scoperto eventuali acquirenti che hanno preferito non partecipare al primo bando, quello della scorsa primavera.

C’è tempo fino al 18 novembre per presentare l’offerta per i lotti inclusi nel secondo avviso pubblico pubblicato ieri sul sito della provincia e presentato questa mattina dal presidente dell’ente, Antonio Gabellone, dal direttore generale Gianni Refolo e da Salvatore Scarciglia,  presidente di Celestini srl, la società creata ad hoc per la dimissione del patrimonio.

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Il cespite più costoso, quasi tre milioni e mezzo, è la “Badessa”, già centro di accoglienza per stranieri e minori, dotato di palestra, piscina e deposito. L’immobile, sito sulla strada provinciale Squinzano – Casalabate, ha un’estensione di circa 28mila metri quadrati ed una destinazione urbanistica F27, “strutture assistenziali e ricettive”.

refolo_gabellone_scarciglia-2C’è poi la questura, uffici pubblici ma anche locali a uso abitativo tra viale Marche, viale Otranto e Piazza Argento, il cui prezzo di vendita è di 3 milioni e 300mila euro, sul quale esiste il vincolo storico-artistico della Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici (essendo stato costruito in epoca fascista).

In pieno centro storico di Lecce, invece, l’ex convento dei Cassinesi, proprio davanti a Palazzo Carafa, sede del Comune. Saranno messi all’asta 19 lotti, tra cui due abitazioni da quasi un milione di euro, la sede di un ufficio pubblico (Tar) da un milione e 20mila euro e diversi locali attualmente occupati da negozi o laboratori, da un minimo di 150mila euro ad un massimo di un milione e 400mila.

Gabellone ha parlato di una situazione finanziaria dell’ente ancora sul filo del rasoio, a partire dal prestito ponte con Unicredit da sei milioni di euro per il varo della Celestini srl. Il presidente ha rammentato che a stento si riesce a far fronte alla gestione ordinaria, che nel corso di un biennio il personale dipendente è stato ridotto da 730 unità a 586 e che, soprattutto, i trasferimenti nazionali sono passati da 27 milioni nel 2009 a poco più di un milione. Non basta insomma, l’aumento dell’imposizione tributaria propria, con l’aumento dell’aliquota sulla Rc auto deliberato due anni addietro e che ha prodotto una variazione delle entrate ad 24 milioni del 2010 a 40 previsti per l’anno in corso.

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