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Barba all'attacco: "Nomi e programma, il Pdl è pronto"

Il deputato cittadino lancia la sfida dopo gli annunci e la bagarre di questi giorni. "Ecco la lista dei possibili sindaci". E chiama con sè l'Udc. Ma la città, mormora: "Il vero candidato é lui"

GALLIPOLI - Il fragore della fuga in avanti del consigliere provinciale dell'Udc, Sandro Quintana, scuote anche il Pdl gallipolino. Anch'esso impegnato nelle grandi manovre in vista delle elezioni di primavera. Con più cautela e circospezione, ma con altrettante idee chiare, progetti e nomi spendibili per la causa. E subito messi sul piatto della bilancia. Senza remore. Perchè a detta dell'onorevole Vincenzo Barba i tempi sono tutt'alto che "prematuri". Anzi, al contrario, la contesa per palazzo Balsamo arriverà in un ...soffio. O quasi. E allora il deus ex machina del Pdl, non si tira indietro. E lancia la sfida. Quella preliminare della "condivisione". Poi se non ci saranno orecchie sensibili per intendere o rapporti forti di coalizione da rinsaldare, il centrodestra non sembra avere timori di sorta. Si potrà andare avanti per la propria strada. Da soli, sull'asse rinvigorito dalla recente esperienza all'opposizione, tra Pdl e Puglia Prima di Tutto.

Barba traccia la sua strada maestra e delinea la strategia del Popolo delle Libertà che a suo dire "mai come in questo momento storico gode di ottima salute e, soprattutto, di una giovane classe dirigente in grado di assumere su di sé la responsabilità della guida della Città Bella. Il difficile periodo dell'opposizione ha forgiato tempre più forti, e ricca di fuoriclasse è la squadra al cui interno sarà scelto il capitano". Orgoglio e determinazione trasudano dalle parole di Barba. Che in molti indicano in città come il candidato in pectore del centrodestra. Ma lui nicchia e smentisce. E guarda oltre. Rammaricandosi, e non poco, per la fuga e lo scontro intestino in casa dei centristi. Ai quali rivolge un appello accorato al "ripensamento" e magari ad una nuova fase di concertazione e d'intesa.

"Mi ha rammaricato non poco" ammonisce il deputato pidiellino, "vedere la fuga in avanti dell'Udc che l'amico Sandro Quintana ha scelto di schierare in posizione isolata, individuando nel dottor Errico il candidato a sindaco. A nome mio personale e del Popolo della Libertà, faccio gli auguri più sentiti a queste persone di buona navigazione, nella consapevolezza che ci potremo confrontare da avversari leali nella pubbliche piazze in occasione della campagna elettorale. Tuttavia non dispero e mi auguro che, fino all'ultimo, l'Unione di Centro voglia recedere dall'azione isolazionista posta in essere per concordare con noi un percorso comune e partecipato". Barba e il Pdl non chiudono la porta in faccia a nessuno. Anzi, puntano ad allargare le intese. Consapevoli forse, che solo la forza delle coalizioni, seppur eterogenee, può consentire di raggiungere la vittoria finale e la conquista del Palazzo di città.

Poi affonda ancora il colpo Barba. Perchè se i partiti e il brusio della piazza invoca nomi e candidature, il nuovo corso del Pdl non è certo a corto di personalità da valorizzare. E da porre sul tavola delle trattative e della valutazione e approvazione della coalizione di riferimento. Per i detrattori, anche in questo caso, forse, solo un tentativo di agitare le acque, bruciare o sparigliare. Per Barba invece nessuna politica dei "fornelli". Il quadro è chiaro: "Il parterre di candidati del Pdl, è vasto. Tutti degni, tutti capaci, tutti preparati. Sarà compito nostro, nelle prossime ore, cominciare a tessere il gioco di squadra che ci porterà all'individuazione del candidato. Da persone responsabili e consapevoli dei danni arrecati dalla scorsa Amministrazione, accoglieremo proposte e suggerimenti in uno spirito di condivisione, pronti ad ogni valutazione a largo raggio, ma quando arriverà il momento di scegliere, sceglieremo senza indugi. Gallipoli ha bisogno di nuova linfa, forze fresche, persone motivate, animate dalla voglia di dare e non di prendere".

E Barba è pronto ad esibire il bouquet degli uomini e delle donne del Pdl o del centrodestra pronti a scendere in campo. Non solo in lista, ma alla guida della città. "Penso, per fare solo qualche nome" dice il deputato del Pdl, "a Fabrizio Ferilli, giovane professionista che ha dimostrato schiena dritta e personalità nei momenti in cui è stato chiamato a ricoprire incarichi istituzionali; ad Antonio Barba, consigliere regionale e persona preparata, sensibile e autorevole. Ad Emanuele Liaci, con il quale ci siamo spesso confrontati da posizioni diverse, ma che stimo per lo stacanovismo che pone in tutte in tutte le situazioni che lo vedono protagonista. E ancora a Giuseppe Perruccio, componente del Direttivo provinciale del Pdl che, malgrado la giovane età, vanta una presenza ed una esperienza politica da veterano". E la lista dei papabili non si ferma qui. Barba indica ancora "Luca Murra, già vice-presidente del Consiglio comunale e, soprattutto, giovane e brillante professionista che tanto consenso trae nella società civile gallipolina, o a Giorgio Cacciatori, coordinatore sezionale del partito e uomo dalle indiscusse doti politiche e morali, finalizzate a migliorare la città che conosce come nessuno. E perchè no, Salvatore Di Mattina, imprenditore turistico con la ‘I' maiuscola e consigliere provinciale dalla specchiata e riconosciuta moralità o Giovanni De Marini, in quota Ppdt, che porta in dote un patrimonio di valori e di ideali difficilmente rintracciabili".

E senza escludere molte richieste giunte dalla società civile, Barba e Pdl spendono parole e potenziali investiture di elogio per le quote rosa. Ovvero per la già consigliera comunale Stefania Oltremarini che Barba definisce "donna dalle non comuni doti di mediazione che riesce sempre a raggiungere la meta tenacemente prefissata in maniera lungimirante e tanto desiderosa di mettere a disposizione della collettività il suo entusiasmo scaturente dall'amore per Gallipoli". Una lista lunga e variegata. Forse troppo. Mentre in città, non si disdegnano altre nomenclature eccellenti (leggi l'ex direttore generale del Comune, Luigi De Tommasi). E con un pensiero comune ai più: "il vero candidato del Pdl resta Vincenzo Barba". Si vedrà.

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