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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Barriere architettoniche, presto il Peba e la figura del disability manager

Nella Giornata internazionale delle persone con disabilità, il Comune spiega gli obiettivi per migliorare Lecce. Con l'aiuto di tutti

LECCE – Barriere architettoniche, se non si è all’anno zero, poco ci manca. Nei giorni scorsi – semmai ce ne fosse stato bisogno – anticipando alcuni dei temi riguardanti la Giornata internazionale delle persone con disabilità, che si tiene in questa domenica, vi abbiamo mostrato il percorso quasi impraticabile che deve fare un cittadino leccese in carrozzella per raggiungere Porta Napoli, in centro, partendo dal rione Casermette.

Solo una dimostrazione a campione, perché in realtà la situazione è disastrosa quasi ovunque. E laddove anche siano state abbattute effettivamente le barriere, con la creazione – per esempio – di scivoli, ci mette lo zampino il solito automobilista incivile, capace di parcheggiarvi sopra con la più totale strafottenza. Insomma, è anche un problema di carattere culturale: riguarda la percezione che i più hanno della disabilità e il rispetto che viene accordato con i gesti concreti. Perché a parole si è tutti solidali e pronti a indignarsi, ma spesso si è i primi a contravvenire alle più elementari regole di vivere civile. In fin dei conti, con la stessa nonchalance, si parcheggia anche sulle strisce pedonali. Giusto per fare un esempio.       

Salvemini: "Necessario adottare il Peba"

Ma, tornando alla disabilità e, quindi, alla possibilità di lavoro, alle pari opportunità, all’accessibilità che hanno agli spazi pubblici, qual è la posizione del Comune di Lecce? In questa giornata particolare, il sindaco Carlo Salvemini, ha deciso fare una sintesi di tutti i provvedimenti che l’amministrazione vorrebbe percorrere per una città più accessibile.  

Si tratta di un tema che per il primo cittadino “va affrontato in modo sistematico”. Ovvero, la base di partenza è la “rilevazione puntuale delle diffuse barriere architettoniche presenti in tutti i quartieri della città per poi procedere ai necessari interventi di rimozione della barriere su spazi ed edifici pubblici, marciapiedi, piazze, giardini, edifici culturali, percorsi di accesso al mare”.

Lo strumento per raggiungere lo scopo è il Peba (acronimo per Piano di eliminazione delle barriere architettoniche). “Un piano di analisi e progetto – spiega Salvemini - che darà piena attuazione all'impegno assunto nel 2013, quando da consigliere di opposizione presentai al sindaco (all’epoca Paolo Perrone, Ndr) il dossier ‘Le strade di tutti’ e in Consiglio comunale una mozione, approvata dall’assemblea, che impegnava il Comune di Lecce a predisporre ed adottare il Peba”.

In arrivo anche il disability manager

Riannodando i fili del discorso, dunque, “l'impegno di questa amministrazione – promette Salvemini - sarà quello di predisporre e attuare il Peba prevedendo, a partire dal 2018, l'accantonamento di un'adeguata percentuale del contributo di costruzione dell'attività edilizia, che darà copertura finanziaria agli interventi”.

“Gli interventi – spiega il sindaco - partiranno dagli immobili e dagli spazi comunali dove si svolgono le principali manifestazioni pubbliche e dalle spiagge della costa, per consentire l'accesso al mare a tutti. Un progetto ambizioso, sul quale saranno impegnati in modo intersettoriale tutti gli assessorati e i settori dell’amministrazione perché ci serve un approccio integrato”.

Ma cosa serve per mettere in moto il Peba? “Imparare dai cittadini e dalle associazioni, coinvolgendole attivamente, ed essere guidati da professionisti esperti che ci insegnino a progettare meglio”, dice, in conclusione, il primo cittadino. “Per questo faremo un avviso pubblico per istituire la figura del disability manager che, con una visione unitaria, dovrà guidarci nel migliorare le politiche urbane su questo tema”.

Il 23 novembre scorso, peraltro, in commissione Traffico, il presidente Ernesto Mola ha rimarcato l’impossibilità per ciclisti, pedoni, disabili di percorrere adeguatamente le strade cittadine, per via dell'inadempienza diffusa rispetto ai parametri stabiliti da norme italiane ed europee, proponendo una mappatura.

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