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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Emorragia di lavoro nel Tac, Bellanova: "Fallite le ipotesi di soluzione"

Dopo un incontro con i lavoratori di Filanto e Leo Shoes, il deputato Pd vuole riportare all’attenzione delle istituzioni l’intera crisi del settore. “Inutile prendersi in giro, le soluzioni individuate hanno fallito”

 

LECCE - Il deputato del Pd, Teresa Bellanova, torna sul dramma della perdita di posti di lavoro nel basso Salento, legata alla crisi del comparto Tac che “non ci può lasciare indifferenti”. “Si tratta di un fenomeno persistente, il cui peso cresce considerevolmente col passare dei mesi e al quale occorre, dunque, contrapporsi cercando di individuare opportune e rapide vie d’uscita”.

Bellanova ricorda di aver incontrato, una settimana addietro, i lavoratori di Filanto e Leo Shoes in cassa integrazione: “Li ho ascoltati per capire cosa stia frenando una delle poche iniziative imprenditoriali che sembrava aver ridato ossigeno a una comunità di operai in grandissime difficoltà da diversi anni. Ma in questi giorni il dramma della perdita del posto di lavoro sta interessando altre aziende di settore. – aggiunge - Procedure di mobilità a Matino per i 58 dipendenti L&S soc coop, procedura di mobilità per i lavoratori di Solo Donna e Sendy, a Specchia e Casarano. Il distretto tessile salentino sta perdendo in modo rapido consistenza. Di questo passo rischiamo di  perderne presto le tracce”.

Con le grandi aziende stanno scomparendo anche tante piccole e piccolissime realtà imprenditoriali che contribuivano alla crescita economica del territorio. “Abbiamo quindi un dovere sacrosanto cui dar seguito: riportare al centro il settore con tutte le sue problematiche. – continua Bellanova - E non parlo solo di cassa integrazione. Accanto a un Tac costituto da aziende eccellenti e in piena regola, ce ne è infatti un altro che è attraversato da pratiche alquanto discutibili che nel migliore dei casi si concretizzano in lavoro nero. L’apporto di grandi gruppi che operano in termini di controterzismo di qualità non può continuare a tradursi, come in più di un caso avviene, in sfruttamento”.  

Secondo il deputato è “inutile prendersi in giro” perché le soluzioni a suo tempo individuate per soccorrere la crisi del Tac, previo ricollocamento delle unità dichiarate in esubero – come l’accordo di programma del 2008 siglato dall’allora ministro allo Sviluppo economico, Pierluigi Bersani – “sono state nel tempo scoraggiate e hanno perso consistenza nel passaggio di mano da un governo all’altro”.

“Ecco perché è doveroso insistere per riaffermare la centralità di un settore che, è bene farlo presente, è ancora vivo con migliaia di operai qualificati che al proprio futuro continuano, tutto sommato, a guardare con fiducia. – spiega il deputato - Auspichiamo dunque che da tutte le parti coinvolte si avverta lo stesso bisogno di intervenire e di farlo presto. Siamo certi che anche il prefetto di Lecce, Giuliana Perrotta, come per le singole vertenze che caratterizzano, in modo più o meno stabile questo territorio, anche per questa, faccia la sua parte. Non c’è più tempo da perdere”.

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