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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Bidetti: "Trenitalia, una provocazione insostenibile"

Il presidente del Consiglio provinciale: "Pronti a guidare una protesta popolare: Lecce deve essere stazione di testa". E intanto Congedo bolla come "deludente l'incontro romano con Trenitalia"

La soppressione di diversi treni da e per Lecce sta muovendo le ire della politica locale. Le sforbiciate di Trenitalia alle tratte "Lecce-Roma" delle 17 e "Roma-Lecce" delle 7,38, aggiunte alla cancellazione di quei convogli che oggi terminano o partono da Bari e non più da Lecce (Venezia-Lecce, Bolzano-Lecce, Lecce-Bolzano), con orari sempre più penalizzanti per il Salento, hanno smosso i politici comunali, provinciali, regionali. Fra manifestazioni di protesta sotto la stazione e richieste d'intervento al presidente della Regione, emerge ora un segnale forte da Palazzo dei Celestini. "Siamo pronti a guidare una protesta popolare". Le parole sono del presidente del Consiglio Sergio Bidetti, che sta sondando il terreno per muovere un'"armata" salentina.

"Credo che quella di Trenitalia sia una provocazione insostenibile e significa non riconoscere che gli investimenti fatti finora, doppio binario, elettrificazione, modernizzazione delle linee vadano messi a frutto. Qualcosa deve cambiare, altrimenti siamo pronti a guidare una protesta popolare". Questa la posizione di Bidetti, già pronto, su proposta del presidente Giovanni Pellegrino, ad un'assise monotematica a Palazzo dei Celestini sull'emergenza.

"Il fatto che alcuni collegamenti ferroviari tra il Salento e il nord Italia siano stati soppressi da Trenitalia ha risvolti importanti, dal punto di vista economico, turistico, senza dimenticare quello ambientale. Siamo pronti ad ogni atto - conclude -, ogni battaglia affinché Lecce sia riconosciuta come stazione di testa". E si iniziano già ad affilare le armi della contesa.

E se a sinistra si invoca la battaglia popolare, da destra i toni non sono meno duri. Il consigliere regionale di An Saverio Congedo bolla come "deludente l'esito dell'incontro romano sullo scippo in atto da parte di Trenitalia di ben nove coppie di treni da e per il Salento. Lungi dall'incassare doverosi ripensamenti e rassicurazioni, l'assessore Loizzo avrebbe ricevuto soltanto vaghe e condizionatissime promesse - dice Congedo -, legate all'individuazione di nuovi fondi di cui attualmente non c'è traccia".

"Insomma - prosegue Congedo - , e sperando che la situazione cambi anche con il nostro massimo sostegno, una beffa, tanto più che non si tratta di aggiungere nuovi collegamenti, ma di salvaguardare quelli esistenti da decenni e, pur in presenza dei quali, il Salento già soffriva di una onerosissima condizione di emarginazione se non di isolamento. Se si assomma questa autentica debacle al ridimensionamento dell'aeroporto di Brindisi ed alla penosa condizione delle ferrovie locali, clamorosamente esplosa in questi giorni con riferimento alle Fal ma che non è molto migliore nella Sud-Est, ci si trova di fronte ad un ennesimo, devastante fallimento del Governo-Vendola. Ed ancora una volta - conclude - a carico delle fasce deboli della nostra popolazione, soprattutto se salentine".

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