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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Bilancio, Salvemini: "Conti pubblici troppo fittizi"

L'ex Pd: "Vengono indicate da anni nel Comune di Lecce entrate derivanti dal recupero di un'evasione tributaria presunta e fittizia che evidenzia un avanzo di amministrazione che tale non è"

LECCE - "Vengono indicate da anni nel Comune di Lecce entrate derivanti dal recupero di un'evasione tributaria presunta e fittizia che evidenzia un avanzo di amministrazione che tale non è. Mi auguro che anche sui questo fronte, così come è avvenuto in un recente passato per i problemi finanziari legati alla Lupiae, ai Boc e al caso di Via Brenta, che vi sia da parte del primo cittadino il senso di responsabilità di presentare un'operazione di verità sui conti pubblici".

Carlo Salvemini, in veste di semplice cittadino, assioma secondo cui chi non ricopre una carica politica-istituzionale è, appunto, un semplice cittadino (ma perché un sindaco, un consigliere, un politico cosa sarebbero altrimenti?), fuoriuscito dal Pd per candidarsi nella lista di Vendola alle regionali senza però oltrepassare la soglia di preferenze che gli avrebbe permesso di entrare in consiglio, alza il velo sui conti pubblici comunali di Palazzo Carafa. E lo fa puntando il dito su quel bilancio di previsione con le addizioni aritmetiche fin troppo fittizie. Conti pubblici che si baserebbero su un'operazione ad hoc, come il riclassamento delle abitazioni private che ricadono sul territorio comunale, con lo scopo, attraverso Soget, di recuperare, nelle previsioni, sia chiaro, qualcosa come 45 milioni di euro, cifra tra le altre cose riportata nei bilanci di previsione con il lascia passare degli organi preposti in materia finanziaria.

In altre parole: dissesto finanziario scongiurato perché si prevede, anche, l'entrata nella casse comunali di 45 milioni di euro. E senza chiedere l'aumento di tasse ai cittadini ma solo l'adeguamento, rispetto alle reali metrature dei loro appartamenti, di Ici e Tarsu, tassa sulla proprietà delle pietre e spazzatura. La domanda che si pone Salvemini a questo punto è semplice: sì, ma quando?

Dice nella conferenza stampa di questa mattina convocata in un bar del centro: "Immaginate per un attimo di trovarsi nella Fiat. La direzione vendite stima in 45 milioni di euro i ricavi potenziali di un nuovo modello di auto ancora in fase di progettazione e il cui lancio nel mercato è previsto tra cinque anni. L'amministratore delegato decide di indicare , a partire dal 2010, ricavi inaumento grazie alla vendita di un'autovettura non ancora in produzione. Cosa direbbero azionisti, collegio sindacale e Consob?".

E spiega: "A Palazzo Carafa ci troviamo in una situazione analoga. Nel 2006 si presenta un progetto di recupero crediti dell'evasione tributaria derivante dal progetto di rilassamento delle unità immobiliare private. Di cosa si tratta? Nel documento ufficiale della società incaricata dal Comune di eseguire l'operazione - continua - si evince che ci troviamo di fronte un'operazione complessa, lunga, articolata, il cui obiettivo è la costituzione di una banca dati immobiliare da cui partire per verificare, attraverso un rapporto con l'Agenzia del territorio, la coerenza del classa mento rispetto a quello effettivo, in caso di discordanza significativa, ad un adegua memento del versamento Ici e Tarsu. Cosa utilissima".

Ed ecco il nocciolo della questione: "Il progetto di recupero dell'evasione tributaria - dice Salvemini - sta nel bilancio di previsione del Comune di Lecce alla voce entrate come l'annunciato lancio della nuova autovettura alla voce rivaci della Fiat. Ma cosa è successo negli ultimi 4 anni? L'affidamento dei servizi è del 2006, mentre l'attività istruttoria comincia nel maggio del 2008, come confermano atti ufficiali del Comune".

La verità è che secondo quanto riportato dall'ex Pd, che a sua volta ripropone l'analisi del responsabile di Soget, "il riscontro in termini di maggiori entrate si produrrà per l'Ente nei prossimi 5, 10 anni, ovvero a partire dal 2013 e fino al 2018. Succede invece - prosegue Salvemini - che dal 2007 ad oggi nei bilanci del Comune di Lecce è sempre stato indicato un recupero di evasione Ici e Tarsu, consentendo l'indicazione di avanzi di amministrazione fittizi: nel 2007 circa 8 milioni, nel 2008 circa 13 milioni, nel 2009 circa 11 milioni consuntivo da parrovare), nel 2010 circa 11 milioni (previsionale da approvare) ".

La conclusione di Salvemini è questa: "A fronte di un'attività ancora in corso e quindi non conclusa a fine 2010 - spiega - il Comune di Lecce indica di avere recuperato per intero la somma prevista a bando di gara, 45 milioni di euro. Un'operazione contabile spregiudicata. Sino ad oggi nemmeno un euro di evasione di riclassamento è stato effettivamente incassato, come conferma l'andamento dei residui attivi".

"Ritengo che l'operazione di verità per i recenti trascorsi si scaturita da uno stato di necessità, non da una volontà politica. Vie è una situazione dei conti pubblici che lo stesso sindaco indicava prossimo al dissesto e che ha quindi costretto a correzioni di rotta improvvise e doverose. Mi auguro che questa operazione si assunta tempestivamente per evitare guai peggiori nell'immediato futuro. E quindi mi auguro che oggi, diversamente dal passato non si giri la testa dall'altra parte".

"Siamo di fronte un bilancio ingessato, lo ha detto lo stesso sindaco. Ora, imporre una correzione di rotta dal punto di vista delle entrate non è semplice, ma credo che il principio di verità contabile sia sacrosanto e debba essere perseguito sempre e non a intermittenza, perché l'osservanza delle regole è fondamentale per il governo degli enti ma non solo".

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