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Sabato, 20 Aprile 2024
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Stp raggiunge il pareggio di bilancio. Ora si punta alla qualità

La società di trasporto pubblico, partecipata da Provincia e Regione, supera la fase critica con un piano industriale di contenimento dei costi. L'amministratore Pepe: "Non è stato facile, ora guardiamo agli utili per il futuro"

LECCE – I dirigenti di Stp e gli amministratori provinciali fanno calare il sipario sugli anni più bui della società di trasporto pubblico partecipata dall’ente di Palazzo dei Celestini (socio di maggioranza) e dalla Regione Puglia. Quando la società appariva un colabrodo capace di perdere fino a 150 mila euro al mese e il fallimento sembrava dietro l’angolo.

Dopo tre anni di amministrazione unica di Luigi Pepe (già presidente dell’Ordine dei medici), si supera di poco il pareggio di bilancio e si guarda al futuro, immaginando la possibilità di perfezionare la qualità di un servizio indispensabile ai cittadini. In questi tempi di vacche magre. Ed immaginando un nuovo bilancio capace di mantenere una propria autonomia finanziaria (questa la proiezione per il 2013) ed in cui poter scrivere, un giorno, anche la voce “ammodernamento del parco macchine”, come spiega Pepe in conferenza stampa.

Si volta pagina, dunque. “Ma non è stato un compito facile”, ammettono sia il presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone, che il suo assessore al Bilancio, Silvano Macculi. Oltre, ovviamente, allo stesso Pepe che ricostruisce il percorso “virtuoso” intrapreso con gli enti locali che ha portato alla ricapitalizzazione di Stp. Tagli, sforbiciate e una dura battaglia agli sprechi: questo il succo del piano industriale scritto a sei mani e incardinato su 19 obiettivi da raggiungere progressivamente.

Tra le note dolenti, il sacrificio richiesto ai dipendenti che sono diminuiti dai 214 iniziali ai 180 attuali. Il personale, dopo 2 anni di applicazione del contratto di solidarietà di tipo B – inedito per il comparto del trasporto pubblico – alla scadenza naturale nel maggio del 2013 potrà tornare a dormire sonni più tranquilli.

Se la sforbiciata al costo del personale ha prodotto un risparmio di 800 mila euro nel primo anno, l’amministrazione Pepe ha operato a 360 gradi, pur di garantire “la sostenibilità economica”: dai subaffidi (1 milione e 400 mila euro di risparmi), all’uso di pullman di 18 metri capaci di trasportare fino a 140 passeggeri, fino all’intensificazione dei controlli sui percorsi per evitare i chilometri “ a vuoto”, troppo spesso macinati da incauti conducenti.

“Coraggiosa”, secondo Macculi, la decisione di ridurre l’organico del Cda da cinque membri originari al solo amministratore unico. Ora che il rischio di consegnare i libri contabili in Tribunale è stato scongiurato, occorre, però, “guardare al futuro”. “Ci stiamo già attrezzando per individuare nuovi percorsi capaci di farci registrare anche degli utili, iniziando con l’approvvigionamento diretto del carburante”, conferma Pepe. “Gli uccelli del malaugurio”, quindi, sarebbero stati messi definitivamente a tacere. O almeno così si augura, in conclusione, il presidente Gabellone.

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