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Ricarica auto elettriche, Blasi sferza Perrone: “Opportunità per una decina di leccesi”

Il segretario regionale del Pd commenta con sarcasmo l'inaugurazione delle colonnine per il rifornimento e non esita a pungolare anche i colleghi di partito, Loredana Capone e Mimmo Consales, su Enel. "Chiedano di finirla col carbone a Cerano"

LECCE – Il segretario regionale del Pd, Sergio Blasi, sfodera la spada e affonda il colpo contro il sindaco di Lecce, Paolo Perrone. L’occasione è fornita dall’inaugurazione delle colonnine per la ricarica delle auto elettriche, avvenuta ieri nel capoluogo salentino, ma anche a Brindisi, alla presenza del responsabile della Divisione Infrastrutture di reti di Enel. E nemmeno il colosso energetico viene risparmiato dagli strali dell’esponente democratico, già sindaco di Melpignano.

“La presentazione delle colonnine Enel – esordisce Blasi - è un bel passo avanti per la città di Lecce. Effettivamente si dà una possibilità di approvvigionamento di carburanti a quella decina di cittadini che posseggono veicoli di questo genere. E si segna una data storica, qualora questo genere di trasporto dovesse diventare di massa nei prossimi anni”.

Quindi il mirino si sposta sul tema del trasporto pubblico e delle aree pedonali: “Per gli altri 90mila leccesi attendiamo che a Lecce si proceda al miglioramento della qualità e della frequenza del trasporto pubblico, oggi mal gestito a tutto vantaggio dei guadagni che le strisce blu producono alla Sgm. Guadagni che in buona parte si trasformano in utili privati e che non vengono reinvestiti. Per potenziare le linee, infatti, Perrone chiama in causa la Regione (come del resto fa per ogni cosa), e quindi la collettività, la stessa che già paga le strisce blu”.

“Oltre alle colonnine e agli annunci su una presunta città ‘pulita’ si attende dal sindaco una decisione sul che fare di quell’enorme monumento allo spreco che è il filobus. O sulla chiusura (vera e non fasulla) del centro storico di Lecce all’attraversamento selvaggio delle automobili. E sull’allargamento dell’area pedonale e l’aumento delle piste ciclabili (anche queste vere, possibilmente, e non aree pedonali spacciate come tali)”.

Ma il segretario regionale non esita nemmeno ad alzare il tiro su Enel, chiamando peraltro in causa anche i colleghi di partito presente ieri al taglio del nastro: “E, giacché in questo genere di iniziative a favore di fotografi se ne presenta l’occasione, oltre alle cinque colonnine si potrebbe chiedere ad Enel – e su questo punto mi rivolgo chiaramente anche  al sindaco Mimmo Consales e all’assessore Loredana Capone – di rispettare l’ambiente salentino prima di tutto smettendo di bruciare carbone a Cerano. Insomma, oltre che alla propaganda conviene che ci si dedichi di più a chi soffre le conseguenze dell’inquinamento. E a Brindisi, Lecce e nel Salento sono in tanti”.

Sul tema della conversione della centrale Federico II, Sergio Blasi si era già espresso di recente perorando la causa di un eventuale approdo a Cerano del gasdotto progettato da Tap (che punta invece su San Foca) con contestuale trasformazione del grande impianto.

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