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Xylella e speculazione, Blasi modifica la proposta e rilancia la legge

Dopo la bocciatura dell’emendamento del primo articolo della legge regionale 41/2014, il consigliere regionale del Pd ritiene di aver recepito i rilievi tecnici e giuridici mossi dal Consiglio, apportando modifiche. "Se ne discuta subito"

BARI – Dopo la bocciatura dell’emendamento del primo articolo della legge regionale 41/2014, Sergio Blasi, consigliere regionale del Pd, ha apportato alcune modifiche e ripresentato la proposta all’ufficio della presidenza del Consiglio regionale, per l’esame delle commissioni competenti. Si tratta di una normativa che dovrebbe scongiurare speculazioni edilizie sui terreni colpiti dal male che sta affliggendo gli ulivi del Salento, e non solo.

E dunque, nell’ambito delle “Misure di tutela delle aree colpite da Xylella Fastidiosa e/o Codiro”, la proposta di modifica, come illustra lo stesso ex sindaco di Melpignano, si sostanzia in un articolo di due commi, che così recita, testualmente: “Al fine di garantire la continuità dell'uso agricolo e della destinazione rurale, i terreni interessati da infezione o espianto a causa della Xylella fastidiosa e/o codiro, non possono cambiare per i successivi 15 anni la tipizzazione urbanistica vigente al momento dell'accertamento dell'infezione né essere interessati dal rilascio di permessi di costruire in contrasto con la precedente destinazione urbanistica sulla base di specifiche segnalazioni da parte delle strutture regionali di cui all'articolo 2”.

E ancora: “Per il medesimo periodo, nei terreni di cui al comma 1 permane la destinazione urbanistica vigente al momento dell'accertamento dell'infezione con i relativi indici di edificabilità, restando altresì consentito il miglioramento fondiario ed il cambio colturale”.

La prima proposta di modifica, ribattezzata ‘Legge Blasi’, aveva avuto il placet della Commissione agricoltura, salvo scontrarsi con alcuni ostacoli in seguito, ovvero diversi rilievi mossi nel corso del Consiglio regionale del 1° dicembre scorso. Nell’occasione, erano stati sollevate varie incongruenze, soprattutto di carattere tecnico e giuridico. Da più parti si era detto, fra le altre cose, che proprio gli agricoltori onesti avrebbero corso il rischio di essere danneggiati doppiamente, dovendo subire l'eradicazione degli ulivi ammalati e nel contempo una discriminazione rispetto alla libertà d’impresa di altri agricoltori che non hanno subito il problema.

Secondo Blasi, la revisione apposta oggi, “ha accolto, superandoli, i rilievi sollevati in Consiglio regionale sul tema. Con maggiore convinzione, dunque, bisogna portarne a termine l’esame e arrivare presto a discuterla in Consiglio. Quello della tutela del territorio da possibili appetiti speculativi sui terreni colpiti da Xylella è un dovere a cui ritengo bisogna assolvere, accanto all’impegno per il contrasto alla diffusione del batterio”.

“Già oggi alcune zone della Puglia, tra cui il Salento – aggiunge, a rafforzare le sue convinzioni -, sono tra le più cementificate d’Italia, dunque non possiamo correre il rischio che i numerosi terreni agricoli che oggi sono attraversati dalla Xylella possano cambiare destinazione d’uso”.

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