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Botta e risposta a Palazzo dei Celestini sulla cultura

Scontro opposizione e maggioranza sul delicato tema della cultura: il Pd rinfaccia al Pdl di voler cancellare quanto costruito in precedenza. La replica di Ciardo: "Abbiamo valorizzato il settore"

LECCE - La cultura che divide e che accende le polemiche a Palazzo dei Celestini. Il gruppo provinciale del Pd critica il centrodestra che definisce "evidentemente in preda ad un delirio di onnipotenza ma a corto di un'autonoma ed efficace progettualità in ambito culturale", per aver "strumentalmente innescato negli ultimi giorni" la polemica sul tema della cultura.

"Ci inducono - affermano Cosimo Durante, Alfonso Rampino, Gabriele Caputo, Roberto Schiavone, e Loredana Capone - ad aprire una riflessione pubblica su ciò che è stato fatto in questo primo anno di attività a Palazzo dei Celestini nel settore cultura". Secondo il Pd, negli anni del centrosinistra in provincia di Lecce, la cultura è stata "uno dei punti qualificanti dell'azione di governo, consentendo al nostro territorio di diventare un modello di riferimento a livello nazionale".

Il riferimento va alla rassegna "SalentoNegroamaro culture migranti", in qualità di "simbolo di una provincia avanzata culturalmente e capace di coniugare le migliori esperienze creative ed intellettuali con l'innata tendenza ad essere terra di incontro e contaminazione di culture, tanto da ottenere il riconoscimento di sede permanente del ‘Forum della Pace'": "Oggi - precisano - assistiamo, invece, ad un colpo di spugna, al quale consegue una desolante attività di basso profilo, in cui la cultura non è più elemento trainante dell'immagine del nostro territorio, ma è addirittura propaggine di ‘modelli' televisivi che poco o nulla hanno da insegnare alle giovani generazioni, vedi il caso del tronista Conversano ‘utilizzato' in un'occasione importante e delicata quale ‘la giornata contro la violenza sulle donne'".

"L'aver voluto forzatamente innescare una polemica allucinante e marcatamente ideologica, attraverso il capogruppo Ciardo, sulla Notte della Taranta - ribadiscono dal Pd -, dove i risultati brillanti sono sotto gli occhi del mondo intero e l'aver ritirato in modo maldestro, da parte del presidente Gabellone, il patrocinio ad un'iniziativa culturale di ampio spessore e respiro, adducendo motivazioni demagogiche e di parte, confermano, ancora una volta, l'idea di una Provincia racchiusa in se stessa, priva di un'ampia visione sotto il profilo culturale, che certamente non contribuisce ad una crescita sostanziale del territorio".

"Ci permettiamo - concludono - di consigliare alla maggioranza di centrodestra della nostra provincia di non demolire e demonizzare il passato, ma piuttosto guardare al futuro con maggiore serenità e senza pregiudizi ideologici".

Ma non ci sta Biagio Ciardo, tirato in ballo dal Pd, e replica alle dichiarazioni del centrosinistra provinciale: "La questione che turba i sonni degli esponenti del Pd è un'altra: non ci stanno, gli stessi, ad accettare l'idea che le politiche culturali della Provincia non siano più interamente appannaggio delle sinistre e del loro ristretto circuito culturale. Non è visto di buon occhio l'oggettivo e razionale attivismo di un settore che si è caratterizzato soprattutto per aver aperto le porte dell'espressione artistica e culturale più piena a tutte le risorse vive di questo territorio, senza chiedere preventivamente quali fossero i legami politico-culturali o quali fossero gli ‘sponsor' politici di una manifestazione rispetto ad un'altra".

Per Ciardo quest'amministrazione provinciale e l'assessorato alla Cultura "continueranno a sostenere e a promuovere nuove o consolidate esperienze, garantendo a tutti i soggetti culturali paritarie condizioni d'accesso nel circuito provinciale, reso asfittico e ristagnante da chi per indole politica tende ad ‘azzerare' il valore e la creatività di tante espressioni culturali in favore di iniziative puramente ‘amiche' ancorché meritevoli".

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