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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Cantiere area ex Massa, polemica in salsa archeologica

Il consigliere Pankiewicz teme che possano spuntare reperti e che si blocchi tutto. "Le ispezioni della Sovrintendenza andavano fatte prima". Replica Messuti: "Per il bando già prevista una relazione"

LECCE - "E se da lì sotto se spuntano testimonianze archeologiche importanti? Si blocca tutto?". La domande, confluite in un'interpellanza, sono del consigliere del Centro moderato Wojtek Pankiewicz. Sulla quale, l'assessore ai Lavori pubblici, Gaetano Messuti, taglia corto "Non sa di cosa parla".

Al centro di tutto, i lavori nell'area dell'ex caserma Massa, nella zona di piazza Tito Schipa, intorno alla quale, il 7 marzo, la ditta "De Nuzzo" ha posto le recinzioni del cantiere. Lì sorgeranno Centro direzionale e mercato coperto. "Con la perdita attuale di circa 200 posti auto", sottolinea Pankiewicz. Che dice: "Nei prossimi giorni saranno effettuati i sondaggi archeologici a cura della Sovrintendenza archeologica di Taranto, mentre non è stato ancora presentato al Comune per l'approvazione, che prevede il coinvolgimento anche di altri enti come Asl e vigili del fuoco, il progetto definitivo, al quale dovrà far seguito la presentazione per l'approvazione del progetto esecutivo, così come previsto dal cronoprogramma". Per il consigliere d'opposizione "solo dopo queste approvazioni, per le quali ci vorranno alcuni mesi, sarà possibile la vera e propria cantierizzazione dell'opera".

Nella sua interpellanza, rivolta al sindaco Paolo Perrone chiede, dunque, se le ispezioni del sottosuolo a cura della Sovrintendenza non si sarebbero dovuti svolgere "prima di avviare il bando per il project financing, in base alla legge 109/94". Passo che, per il consigliere, si sarebbe dovuto fare nel 2005, quando Perrone stesso - Giunta Poli - era assessore ai Lavori pubblici. "Se adesso si scoprisse la presenza di testimonianze archeologiche significative, tali da condizionare in tutto o in parte il cantiere, si determinerebbe una tragedia economico-finaziaria e, probabilmente, non basterebbe vendere tutti i beni immobili del Comune per pagare i rimborsi e i danni, non solo alla ditta che ha vinto, ma anche alle altre che hanno partecipato al bando".

Tre, dunque, le ipotesi di Pankiewicz. La prima: "Dai sondaggi archeologici non emerge nulla e il progetto si può realizzare. Ma allora, perché hanno eliminato 200 posti auto così presto, creando tanto disagio, visto che ancora non sono stati approvati il progetto definitivo e quello esecutivo, previsti dal cronoprogramma?". La seconda: "Dai sondaggi emergono alcune testimonianze archeologiche da salvaguardare. Occorre, quindi fare un nuovo progetto che ne tenga conto. Chi pagherà i danni alla De Nuzzo, considerato che pure le altre ditte chiederanno di essere riammesse alla gara?" La terza: "Dai sondaggi emergono testimonianze archeologiche tali che il progetto non si può realizzare più. Chi pagherà decine di milioni di danni alla De Nuzzo e i rmborsi alle altre ditte che hanno speso tempo e denaro per partecipare a un bando sulla base di un progetto irrealizzabile?"

E la replica arriva puntuale, affidata all'attuale assessore, Gaetano Messuti. "Mi dispiace che il consigliere Pankiewicz in questa circostanza parli senza conoscere i fatti. Per partecipare al bando di project financing per la realizzazione del Centro direzionale, del mercato coperto e di una zona destinata a parcheggi - spiega -, le ditte dovevano allegare obbligatoriamente una relazione archeologica dell'area stessa a firma di un luminare".

"Detto questo, è del tutto evidente che i carotaggi effettuati dalla ditta De Nuzzo, vincitrice della gara d'appalto, non servono certo per sapere cosa c'è sotto il terreno dato che si sa perfettamente, ma solo per fornire utili indicazioni alla Sovrintendenza ai beni archeologici affinché quest'ultima possa dare le opportune prescrizioni, al momento dell'inizio dei lavori, per salvaguardare il sottosuolo e, dunque, i resti archeologici".

"Una volta compiuto questo passo - aggiunge Messuti - le prescrizioni entreranno a far parte del progetto esecutivo che passerà al vaglio della giunta comunale dopodiché il cantiere si aprirà, auspicabilmente, nel mese di giugno".

Messuti intravede in quest'interpellanza un "tentativo di voler cercare a tutti i costi il pelo nell'uovo rispetto ad un progetto di grande valore per la città e per i cittadini". E aggiunge: "Se Pankiewciz stesse al mio posto continuerebbe ad alimentare una polemica di così basso profilo? Immagino proprio di no, in quanto persona saggia e preparata. Lo invito, dunque, ad un maggior senso di responsabilità, soprattutto quando si parla di interventi che interessano le sorti dei leccesi. Battaglie di retroguardia non servono a nessuno - conclude -, tanto meno ai cittadini che attendono un'opera di così grande portata da alcuni decenni".

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