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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

Caos sulla 275 fra ipotesi di nuova gara e invocazioni di danni

Continua il dibattito sul solco delle ispezioni di Cantone. Per Casili è necessario rivedere tutto, per Palese, invece, bisogna andare avanti: "Ma il Governo si assuma le responsabilità"

LECCE – “L'incontro di martedì a Roma presso il ministero delle Infrastrutture sancisca definitivamente l'epilogo di questa squallida vicenda che ha interessato la statale 275 Maglie-Leuca”. A chiederlo è consigliere regionale del Movimento 5 stelle Cristian Casili, nel solco dell’ampio dibattito che si è instaurato dopo la pubblicazione dell’esito delle attività ispettive dell’Autorità anticorruzione che ha posto diverse censure sul progetto, ritenendo quello definitivo, fra l’altro anche e con ogni probabilità, “non più attuale”.

Per Casili, “protagonista unico in questi venti anni è stato l'appetito di imprese amiche e politica che ha portato a far aumentare spaventosamente il costo iniziale, dai 113 milioni previsti nel 2001 fino agli attuali 288 milioni di euro”. E allora, al prefetto Claudio Palomba, Casili chiede che “si faccia garante delle istanze di legalità e trasparenza che da tempo immemore chiediamo con forza su più fronti”. Ricordando anche che “sono mesi che in qualità di vicepresidente della Commissione trasporti chiedo, attraverso audizioni con Anas e tavoli tecnici, una presa di posizione definitiva sulla 275”.

Il fatto, è che solo ora, “dopo le ultime pesantissime contestazioni dell'Autorità nazionale anticorruzione, per voce del presidente Cantone, ci si è forse convinti degli interessi in gioco, soprattutto di quella parte della politica che negli anni ha difeso con i denti quest'opera faraonica fondata su una ‘linea di inchiostro’, come l'ha definita il presidente di Anas”. 

“Questo è il quadro – ricorda Casili -, mentre il premier Renzi in visita in Puglia afferma che l’opera si farà, costi quel che costi, e i comunicati ‘copia-incolla’ del centrosinistra e del centrodestra regionali continuano a invocare l’inevitabilità dell’opera, guardandosi bene dal denunciare le innumerevoli caratteristiche oscure del progetto”.

Per questo Casili chiede sulla questione “un faro di trasparenza” ritenendo, oggi come ieri, che “l’unica ipotesi di raddoppio utile al territorio” sia “quella che prevede la partecipazione dei cittadini, la bonifica delle discariche tossiche, il raddoppio del tratto fino a Montesano Salentino e la messa in sicurezza della parte finale che conduce fino a Leuca”. Di fatto, la sua idea è che sia necessario realizzare una nuova gara.  

Il deputato Rocco Palese, invece, vicepresidente della Commissione bilancio della Camera, sostiene che “per fortuna, dal Governo alla Regione agli ambientalisti, siamo tutti d'accordo sul fatto che la strada vada fatta ad ogni costo con tutte le salvaguardie ambientali previste e possibili, senza che neanche un euro dei 288 milioni di euro disponibili venga distolto”. Ma aggiunge: “Dinanzi a ciò che afferma l'Anac è inevitabile che il Governo e la Regione, che cofinanzia l'opera per più della metà, citino per danni l'Anas per non essere stata in grado di condurre la procedura d'appalto in modo trasparente e corretto”.

A suo avviso, è inevitabile anche che “le Procure della Repubblica e la Corte dei conti, a cui è stato inviato il parere dell'Anac, indaghino per individuare i responsabili di questo pasticcio”. Ma allo stesso modo, Palese ritiene che non si possa “continuare ad assistere a una perenne consultazione con tutti gli esponenti di Governo che esprimono e ascoltano pareri unanimi sulla necessità e la volontà di avviare i lavori”, ma con nessuno che alla fine assuma una decisione.

Al Governo centrale chiede quindi che “si assuma le proprie responsabilità e avvii l'opera esattamente come disse il ministro Delrio rispondendo in aula alla mia interrogazione sulla 275, ossia utilizzando lo stesso metodo usato per Expo di Milano e Mose, anche avocando alla presidenza del Consiglio tutta la procedura e aprendo in fretta i cantieri”.

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